Blutec, dopo incontro al Mise ancora incertezze «Senza Fca di nuovo al tavolo tecnico è finita»

«Vertenza Termini Imerese, l’incontro al Mise si è appena concluso. Su Blutec giungono notizie sconfortanti. Se il governo non riporta al tavolo Fca è finita. Amarezza». Questo il commento lapidario dell’ex sindaco di Termini Imerese, dimesso di recente, Francesco Giunta sull’incontro di oggi al ministero dello Sviluppo economico. Che sembra aver lasciato più incognite ed ombre, che altro. «Al tavolo di oggi al Mise abbiamo toccato con mano la grande incertezza che regna intorno al destino di Blutec. La Regione siciliana, come del resto oltre mille lavoratori si aspettano che il governo nazionale e Fca facciano fino in fondo la propria parte», commenta l’assessore alle Attività produttive della Regione siciliana Mimmo Turano a conclusione dell’incontro.

«L’amministratore giudiziario di Blutec – prosegue l’assessore – è stato molto chiaro sui tempi dettati dalla legge per i piani industriali e considerato che non saranno brevi è indispensabile che da un lato Fca, che ha commesse per Doblò e auto elettrica, e il governo nazionale che si è fatto garante nei confronti dei lavoratori mostrino in questo momento tutta la loro buona volontà per superare questa situazione di preoccupante stallo». Turano che è stato delegato al tavolo del Mise dal Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha proposto, al fine di mantenere l’interlocuzione con Fca, di allargare il tavolo all’azienda automobilistica. Sulla proposta c’è stata grande convergenza da parte dei rappresentati delle regioni Piemonte ed Abruzzo e dei sindacati presenti. «Come Regione siamo pronti a collaborare a qualunque iniziativa miri a garantire sviluppo e occupazione», conclude Turano.

E mentre al Ministero si riunivano l’amministratore giudiziario Giuseppe Glorioso, i sindacati e le istituzioni, fuori restavano in attesa un centinaio di lavoratori, che hanno chiesto a gran voce lavoro e non assistenzialismo. Alla fine dell’incontro, ci sono stati momenti di tensione quando i dimostranti hanno saputo che il tavolo era stato aggiornato a dopo la pronuncia del tribunale di Torino sul sequestro dell’azienda. Anche l’amministratore giudiziario dovrà essere confermato dal tribunale piemontese e, a quel punto, avrà sei mesi di tempo per preparare nuovo un piano industriale e presentarlo alla corte. 

«Senza un’iniziativa forte del governo oltre mille lavoratori sono a rischio», afferma il segretario nazionale della Uilm Gianluca Ficco. Mentre il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano chiede di fare presto perché «gli ammortizzatori sociali che mettono in sicurezza l’occupazione ed impediscono i licenziamenti a Termini Imerese scadono a fine giugno 2019». Il segretario nazionale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, vede poi «indispensabile il ruolo di Fca» per le commesse in corso negli stabilimenti di Atessa (in Abruzzo) e Tito (Basilicata) e per Termini con la produzione del Doblò elettrico e del Ducato ibrido.

Redazione

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