Sono 17 gli arresti effettuati tra Bagheria e Palermo per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio e al traffico di stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso. Un’associazione gestita dalle famiglie mafiose di Bagheria, Palermo, Porta Nuova e Roccella. Stamattina, i carabinieri di Palermo hanno eseguito 21 ordinanze di custodia cautelare: nove persone sono finite in carcere, otto agli arresti domiciliari e quattro con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. L’indagine, chiamata Persefone 2, è la prosecuzione dell’operazione Persefone del 2021 che aveva colpito un’organizzazione criminale che gestiva la piazza di spaccio di Bagheria sotto l’egida mafiosa.
Secondo il gip, il provvedimento di oggi, scaturisce dall’esistenza «di gravi indizi per affermare la piena operatività dell’organizzazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti gestita da Cosa nostra bagherese, anche grazie al canale di approvvigionamento proveniente dai mandamenti cittadini di Brancaccio e Porta Nuova». Sempre secondo l’ordinanza cautelare, sussistono gravi indizi su un sempre maggiore ricorso da parte di Cosa nostra al traffico di droga «individuato quale valida opportunità per un adeguato sostentamento delle casse mafiose». Nel corso delle indagini è stata provata l’operatività di un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti e operante sotto il rigido controllo della famiglia mafiosa di Bagheria. Esisterebbe, inoltre, un asse di cooperazione, soprattutto per le forniture di droga, con il mandamento di Brancaccio e di Porta Nuova e una gestione piramidale della piazza di spaccio bagherese «con il vertice ricadente all’interno del perimetro mafioso».
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