«Noi viviamo di emergenze e la situazione degli animali, a Catania, è uguale a quella degli umani, sotto gli occhi di tutti». È duro il giudizio di Alessandro Tringale, responsabile dell’associazione animalista teg4friends onlus che ieri mattina alla zona industriale, zona Bicocca, ha trovato tre cucciole di cane meticce, denutrite e probabilmente ammalate. «Avranno tre o quattro mesi – racconta Tringale – Sembrano avere un caso di rogna in stato avanzatissimo, un rischio per la salute non solo dei cani, ma anche degli uomini». Eppure a niente sarebbe servita la chiamata ai vigili urbani, al soccorso veterinario e all’Asp. Il tutto in base a una presunta nuova ordinanza del sindaco di Catania che disporrebbe l’attivazione del soccorso veterinario solo per i cani incidentati. Documento di cui comunque non si trova traccia sul sito del Comune di Catania e di cui i vigli non sembrano essere a conoscenza, «perché noi ci occupiamo di passare la segnalazione» spiegano dalla sala operativa.
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Pubblicazione di Associazione teg4friends onlus.
Tutto comincia ieri mattina quando i volontari di teg4friendsonlus si trovano alla zona industriale dove già si prendono cura di alcuni cani adulti. E lì trovano le tre cucciole. «Facciamo la segnalazione ai vigili e dopo un’ora ci chiamano dal soccorso veterinario per dirci che, siccome i cani non sono feriti, loro non possono intervenire in base a una nuova ordinanza del sindaco», racconta Tringale. I volontari richiamano allora la polizia municipale chiedendo di allertare il veterinario di turno all’Asp. «Il quale però ci ha fatto sapere che nei casi di rogna sono disposte solo le cure sul posto – continua il responsabile – Ma non li ha nemmeno visitati, si è fidato di quello che avevo detto io che però non sono un medico».
A quel punto, il dottore fa sapere ai volontari che ci sono solo due opzioni: «Presentare al Comune la richiesta di tutoraggio in strada, come facciamo già per cani adulti, oppure prenderli e adottarli». Due vie entrambe difficili: «Perché, se si lasciano dei cuccioli così piccoli per strada, allora davvero il Comune interverrà perché saranno stati investiti – commenta Tringale – Ora si trovano in un posto di fortuna perché noi non abbiamo un rifugio e curiamo circa 50 cani. Domani saranno visitate da un veterinario privato».
Ma l’associazione non è intenzionata a far cadere la cosa: «La legge prevede e impone al sindaco, che è responsabile dei randagi della città, che i cani vengano recuperati e portati al canile sanitario». Il più vicino è a Zafferana etnea, «che però non è convenzionato con il Comune di Catania», spiega Tringale. «Dopo la chiusura e la riapertura dei canili privati e convenzionati Nova entra, tutta la gestione è diventata strana – continua – Di volta in volta, in base ai casi, si decide dove portare gli animali». Che intanto aspettano di essere adottati, soprattutto dai loro concittadini: «La maggior parte delle richieste di adozione ci arriva dal Nord», conclude rassegnato il responsabile. Disponibile a fornire informazioni a chi fosse interessato ad adozioni vicine scrivendo all’indirizzo info@teg4friends.it.
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