Biancavilla, identificate due finte volontarie truffatrici Non chiedevano soldi per il sisma, ma per bimbi malati

Più che di sciacalli delle macerie, si tratterebbe di sciacalli della paura. Due donne di nazionalità rumena, di 34 e 35 anni, residenti a Lentini, avrebbero sfruttato l’emotività del post-terremoto di Santa Maria di Licodia e Biancavilla per racimolare donazioni in nome di una sedicente associazione umanitaria per persone portatrici di handicap nonché per bambini poveri. Sui fogli usati per la raccolta firme di quella che, in realtà, era una truffa si legge appunto della fantomatica «associazione per gli handicappati sordo-muti e per bambini poveri SDF», impegnata a «ottenere centro internazionale e nazionale di investimento per bambini». Sulle carte anche la croce della bandiera svizzera, forse da qualcuno scambiata per il simbolo della Croce rossa. A Biancavilla si era infatti rapidamente sparsa la voce su un gruppo di sciacalli attivo sotto le sembianze di volontari impegnati a raccogliere denaro per l’emergenza terremoto. Circostanza già ieri smentita dai veri volontari della Croce rossa e dallo stesso sindaco Antonio Bonanno

A chiarire i contorni della vicenda ci hanno pensato i carabinieri di Biancavilla, denunciando le due donne, disoccupate ed entrambe pregiudicate per reati contro il patrimonio, poiché ritenute responsabili di truffa aggravata in concorso. La messinscena si sarebbe consumata sabato sera, poche ore dopo il terremoto 4.6 che ha fatto saltare giù dal letto i paesi del versante sud dell’Etna, per fortuna senza produrre vittime o danni gravissimi. Allo stadio di Biancavilla, al posto della festa dei santi patroni annullata dopo la scossa, si stava tenendo una celebrazione religiosa mentre le due donne, fingendosi sordomute e munite di falsi cartellini, riuscivano a spillare per la causa farlocca circa 200 euro a ignari cittadini. Sulla carta intestata fasulla che veniva mostrata, sequestrata assieme ai soldi, c’era anche l’appunto su nomi, cognomi e le cifre già versate.

La farsa ha insospettito le forze dell’ordine, consapevoli peraltro che nessuna associazione era stata autorizzata a raccogliere fondi. I carabinieri le hanno bloccate e portate in caserma, dove sono state identificate e smascherate.

Redazione

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