Berlusconi e la comunicazione del potere

di Lorenzo Ambrosetti

La comunicazione politica in Italia dall’avvento di Berlusconi nel 1994 nella scena politica italiana, è profondamente mutata. Inizialmente, negli anni Settanta e Ottanta, il regime politico non cercava insistentemente il sostegno delle masse o faceva continuamente appello ad esse, come invece è avvenuto dall’avvento del Berlusconismo ad oggi.

Lo stesso modo di comunicare degli attori politici era molto meno artefatto e si può dire elementare. La dottrina politica distingue un feedback negativo da uno positivo, nell’ambito dei discorsi intorno alla comunicazione politica.

Il primo attiene ai processi mediante i quali giungono al centro decisionale le informazioni sulle conseguenze delle azioni precedenti fatte dai governi e gli consentono di valutare in che termini queste ultime lo hanno avvicinato ai problemi del gruppo sociale di riferimento. In questo modo gli attori politici possono modificare il loro comportamento ed in tal senso il feedback negativo è un modo di controllo dell’ambiente esterno.

Il feedback positivo indica invece i casi in cui una decisione positiva presa a livello politico rafforza il regime in atto.

Il sistema che fino ad oggi ha caratterizzato il nostro sistema politico, grazie anche al controllo sui mezzi di comunicazione di massa da parte di Berlusconi, ha visto la netta prevalenza di un feedback positivo, cioè, in altre parole, una uniformità di consensi sull’azione politica dei Governi.

Il riferimento ai mass media è d’obbligo in un discorso sulla comunicazione politica. I mass media influenzano notevolmente gli atteggiamenti politici dei cittadini e dell’opinione pubblica e, per il tramite di essi, i cittadini possono esercitare pressioni sui centri decisionali del potere politico.

Nei regimi democratici la comunicazione politica tende ad essere continua tra elite e masse in un interscambio che è assai fecondo per la democrazia.

Nei regimi autoritari come il nostro (almeno quello che è stato fino ad ora), i flussi di comunicazione sono esattamente unidirezionali, vanno dal centro del potere politico alla periferia delle masse dei cittadini, ignari, per lo più, di quanto si svolge nei ‘Palazzi’ del potere.

Il risultato di ciò che sono stati tutti questi anni di governo Berlusconi sta tutto condensato in queste parole. Per il tramite del controllo sui principali mezzi di comunicazione di massa, Berlusconi si è garantito il consenso dei cittadini, elevandosi, in modo assolutamente populistico, a difensore della democrazia e della libertà.

Particolare è stato il riferimento alla libertà come valore che per gli ingenui cittadini, che vedevano anche in Berlusconi un mito per avere raggiunto una ragguardevole posizione economica, è stata la più grande mistificazione (la mistificazione delle mistificazioni), che ha segnato questi anni di governo politico della destra.

In realtà, abbiamo vissuto in un regime autoritario, notevolmente peggiore per contenuti ed esiti, a quella che è stata definita la Prima Repubblica.

Oggi le cose sembra stiano cambiando. Il ciclone Grillo è un avvertimento per tutti.

 

 

 

Redazione

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