UFFICIALIZZATA LA ROTTURA. RESTA DA CAPIRE SE BERLUSCONI DIRA’ ADDIO AL GOVERNO LETTA
E’ fatta. Anzi è disfatta. Sono andati a vuoto i tentativi di ricucire lo strappo dentro il Pdl. Silvio Berlusconi e i suoi ‘falchi lealisti’, a quanto si apprende, stasera hanno messo un punto alla questione dei ‘diversamente berlusconiani’ capeggiati da Angelino Alfano: fuori chi non si riconosce nella nostra linea.
E Alfano è fuori. Tant’è che ha già annunciato la nascita di gruppi autonomi che si formeranno in Parlamento e si chiameranno ‘Nuovo centrodestra’. All’orizzonte, una nuova coalizione di moderati con Casini and co.
Si racconta che la scelta di annunciare i nuovi gruppi sia stata alquanto sofferta tra i ‘governativi’ del Pdl. Quando Alfano ha annunciato il passaggio considerato ormai inevitabile, ci sarebbe stato un momento di commozione nella sala del palazzo Santa Chiara, dove il vicepremier e i ministri si sono riuniti con parlamentari e presidenti di Regione. Piu’ di uno racconta che l’ex fedelissimo di Berlusconi sarebbe scoppiato in lacrime.
“Saremo attaccati, ma non avremo paura, combatteremo per affermare le nostre idee – ha detto Alfano parlando alla riunione dei governativi- questa sera, abbiamo un grande alleato: la nostra buona coscienza, la buona coscienza di chi le ha provate tutte prima di arrivare a questa decisione”.
Durissimo il commento del nuovo pupillo di Berlusconi: “Da Alfano è venuto un atto gravissimo contro la sua stessa storia e contro Silvio Berlusconi, i nostri programmi e i nostri elettori. Il vero popolo di centrodestra giudicherà” ha dichiarato Raffaele Fitto.
Di tradimento, parla anche Gianfranco Micciché destinato a guidare la rinascita di Forza Italia in Sicilia: ”Sono davvero dispiaciuto. Mai avrei pensato che Angelino Alfano, trattato come un figlio dal presidente Berlusconi, potesse tradirlo”.
Resta da capire, adesso, se il Cavaliere si tirerà fuori dal Governo Letta. Tutto fa pensare che è questa la direzione. Se ne saprà di più dimani nel corso del Consiglio nazionale del Partito in cui non ci saranno gli alfaniani e la scena sarà dominata da Berlusconi.
Una mossa, quella dell’uscita dal Governo Letta, che se confermata, eviterà a Berlusconi l’umiliazione del voto sulla sua decadenza. Sarà lui, secondo i primi commenti romani, a dire addio per prima.
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