«Non è la prima volta che vengo a Palermo e torno volentieri perché ha elementi utili da studiare in tutta l’Italia. Sto trovando una città che sta reagendo». Così a Palermo il sottosegretario all’Interno, Luigi Gaetti, in occasione della consegna ufficiale alla prefettura del capoluogo siciliano di quattro appartamenti confiscati alla criminalità organizzata. Il tema dei beni confiscati è sempre più centrale nel capoluogo siciliano e in generale nella provincia: a Palermo sono circa duemila gli immobili confiscati e in gestione all’agenzia nazionale, mentre sono 3500 in tutta la provincia.
Non è un caso, dunque, che all’incontro di oggi fossero presenti sia Bruno Frattasi, direttore dell’agenzia nazionale per i beni sequestrati, nonché il prefetto Antonella De Miro. «Oltre agli appartamenti che d’ora in saranno adibiti ad uffici – ha proseguito Gaetti – abbiamo visitato l’hotel San Paolo, che rappresenta un elemento imprenditoriale importante per le innovazioni adottate: una parte, ad esempio, è stata ristrutturata facendo rete di impresa. E a Bagheria la clinica Villa Santa Teresa». Dal prefetto De Miro, invece, è arrivato il dato degli immobili confiscati e occupati: nel capoluogo ne sono stati sgomberati 44 su un totale di 51 occupati. Di questi, cinque sono in via di sgombero, mentre per altri due le istruttorie sono ancora aperte. «Questi incontri servono per creare nuove relazioni e per stimolare le associazioni del territorio per un eventuale utilizzo di beni – ha proseguito Gaetti – Stiamo anche lavorando per armonizzare i fondi dello Stato in modo da gestire i beni sequestranti. Ora abbiamo un’agenzia nazionale con più di 200 dipendenti strutturata in maniera adeguata. Credo che in futuro riusciremo a fare cose egregie».
Le attenzioni del sottosegretario sono su tutte le misure che possono aiutare a sviluppare meglio i beni confiscati: i vari fondi Pon su legalità, giustizia, infrastrutture oltre che i fondi regionali, «per semplificare le procedure in modo che chi abbia delle idee sia in grado di accedere ai fondi e sviluppare le progettualita’ necessarie, tenendo conto della manutenzione straordinaria che spesso questi beni richiedono». E coi giornalisti Gaetti, pentastellato doc, ha commentato anche il voto di ieri sulla piattaforma Rousseau sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti: «La democrazia è una cosa meravigliosa: 50 mila cittadini italiani hanno espresso il loro parere e questa è la democrazia. Io avevo altre idee, personalmente ho alcun pendenze civili per la mia attività di parlamentare e mi difendo nei processi».
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