Sono partiti da qualche giorno gli interventi che puntano a trasformare la XV traversa di Belpasso in una galleria d’arte a cielo aperto. Le opere si concentrano perlopiù nel tratto stradale tra via Roma e via Prima retta levante, che verrà impreziosito delle installazioni dei cosiddetti carri allegorici di Santa Lucia, che si aggiungono ai murales realizzati qualche mese fa. Il progetto prende spunto dall’intento dell’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Caputo di rendere la città un centro culturale di alto rilievo, un’idea che in quest’occasione è stata sposata dalla fondazione dei carri di Santa Lucia. «Le scene che troveranno spazio nella XV traversa verranno rinnovate di anno in anno», dice il consigliere Santi Borzì. Per l’amministratore il progetto «si inserisce nello scenario di una strada che torna a essere una culla di cultura tra sculture, opere pittoriche e installazioni, seguendo – continua – un modello di città aperta al turismo».
Un impegno comunale sponsorizzato anche dalle forze della società civile di Belpasso. «Ogni giorno ci arricchiamo di nuove persone e associazioni che sono pronte a scommettere insieme a noi su questa idea», conclude Borzì. Soddisfatto appare anche il primo cittadino Caputo. «L’operazione culturale in atto è interessante soprattutto per le nuove generazioni che, grazie a iniziative di questo tipo, possono riappropriarsi di radici culturali che sembravano dimenticate», commenta. Al museo a cielo aperto si affianca la posa delle sculture in pietra lavica dell’iniziativa intitolata Oro nero dell’Etna. Una kermesse che ha portato alla realizzazione di cento opere firmate da artisti emergenti e non, da esporre lungo le vie della città.
E sempre in via Roma l’amministrazione ha promosso, qualche mese fa, la realizzazione di murales – sui portoni e sulle saracinesche oramai in disuso – che raffigurano l’arte e le opere di Nino Martoglio. Un’operazione che è valsa a una delle arterie più centrali di Belpasso l’appellativo di via letteraria. Fermenti culturali che anticipano anche la costituzione di una rete museale divisa in quattro poli dislocati nel centro storico. Al via quindi il museo naturale nell’ex Tribunale e il museo etnografico e archeologico delle cento culture alla Casa del lampionario. Ma ancora, la Casa Russo, che ospita già proprio il museo dei carri di Santa Lucia, aprirà i suoi spazi pure ai modellini in pietra lavica di statue create durante alcuni incontri internazionali di scultura.
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