Belpasso, misure per imprenditori che si ribellano al pizzo M5s: «Non applicate». Sindaco: «Uno ne sta per usufruire»

«Il regolamento che prevede misure per agevolare, sotto il profilo tributario, gli imprenditori belpassessi che si sono ribellati al pizzo non viene applicato». La denuncia arriva dal consigliere comunale del Movimento 5 stelle Damiano Caserta. «Le amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi dodici anni fanno orecchie da mercante e anche quella attuale è ancora inadempiente», lamenta il componente del civico consesso di Belpasso facendo riferimento a un regolamento che, nel 2009, ha introdotto l’esenzione dai tributi comunali per gli operatori economici che denunciano estorsione e usura

Il regolamento, al momento, non risulta pubblicato sul sito del Comune come, invece, prevede la legge. «L’ho appurato anche io – ammette a MeridioNews il sindaco Daniele Motta – e ne sono rimasto sorpreso. Ma sono certo che si sarà trattato solo di un problema di natura tecnica perché – sostiene il primo cittadino – quel regolamento è già pienamente operativo e sta per essere applicato in almeno un caso». Stando a quanto riferito dal sindaco, da qualche mese, infatti, «un imprenditore sta sbrigando le pratiche per poterne usufruire». 

Caserta, però, ricorda di avere proposto prima una interrogazione, poi una interpellanza e di essere stato tra i consiglieri di opposizione che, nel 2019, hanno fatto richiesta per una seduta del Consiglio proprio su questo tema. «Anche l’osservatorio sulla legalità – aggiunge il consigliere pentastellato – non è ancora stato attuato dall’attuale amministrazione comunale». Caserta fa presente, inoltre, che durante la seduta di assestamento di bilancio del 2018, il Consiglio ha approvato all’unanimità «su mia proposta, una spesa simbolica per iniziare a pubblicizzare tra gli imprenditori antiracket e antiusura l’esistenza di quel regolamento e di quelle agevolazioni. L’amministrazione comunale, però – sostiene – ha messo in campo l’ennesimo nulla di fatto».

Parole di fronte alle quali il sindaco dichiara di esserci «rimasto male perché – conclude Motta – mi sembra solo l’ennesimo tentativo di fare risaltare un colore politico con un atteggiamento non costruttivo in un momento in cui, invece, dovremmo restare tutti uniti». Il riferimento del primo cittadino è all’operazione antimafia che, qualche giorno fa, ha disarticolato due gruppi legati a Cosa nostra portando a misure cautelari per 40 persone. Tra le richieste di estorsione anche quella alla famosa azienda dolciaria di Belpasso Condorelli, il cui titolare si è rifiutato di pagare e ha denunciato

Marta Silvestre

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