«È al sicuro e aspettiamo di rivederlo presto in Italia». Con queste parole il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha confermato che l’incubo è finito. Il tecnico catanese Mario Belluomo, rapito in Siria il 12 dicembre scorso, è libero e al sicuro.
«È con sollievo che attendiamo il rientro a casa dell’ingegnere Belluomo, considerando il rischio che ha corso per la sua incolumità in un Paese sconvolto da inaudite violenze di cui sono vittima sopratutto i civili innocenti», ha annunciato il capo della Farnesina, che ha colto l’occasione per rinnovare l’appello ai cittadini italiani ad evitare di recarsi in Siria.
Nel suo intervento, oltre alla soddisfazione per l’esito della vicenda, ha espresso «profonda gratitudine per tutti gli apparati dello Stato che hanno lavorato a questo risultato, a cominciare dall’Unità di Crisi». Belluomo è, infatti, uno dei tre italiani sequestrati fuori dal Paese che in poco più di un anno sono stati riportati a casa.
«La vittoria di un’istituzione che in Italia funziona benissimo», ha definito la liberazione Gianfranco Belluomo, il fratello dell’ingegnere di cui ormai si attende il rientro a San Gregorio di Catania, suo paesino di residenza.
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