Bellolampo, quasi pronto il nuovo sistema di trattamento M5S: «Inutile senza raccolta differenziata»

Seconda ispezione del movimento 5 stelle, all’interno della discarica di Bellolampo. Dopo quella dello scorso settembre, i deputati pentastellati sono tornati sul posto per verificare le condizioni dell’impianto e accertarsi dell’andamento dei lavori per la realizzazione del nuovo e modernissimo sistema di trattamento meccanico biologico (Tmb) dei rifiuti da 23 milioni di euro, «Una inutile cattedrale nel deserto – dicono Claudia Mannino (Camera) e Giorgio Ciaccio (Ars) che hanno preso parte all’ispezione –  quest’impianto non cambierà nulla nel ciclo dei rifiuti a Palermo, se a monte non ci sarà una seria raccolta differenziata, attualmente a livelli ridicoli. Può gestire 750 tonnellate di rifiuti al giorno. Bisogna dunque mettere da parte gli slogan del sindaco Orlando che, probabilmente per alimentare le casse della RAP, vorrebbe rendere Bellolampo la discarica di altri 30 Comuni del Palermitano. Oggi la discarica riceve 1300 tonnellate al giorno, di cui 900 dalla sola città di Palermo. Il trattamento meccanico biologico (TMB) non recupera materiali differenziati, separa solo la parte organica dal resto dell’indifferenziato, lo tritura e lo deposita in discarica, quindi se i numeri hanno una logica, serve concentrarsi sui processi di gestione dei rifiuti ‘prima’ che questi vadano in discarica. Per il sindaco e la RAP l’unica strada percorribile (prevista anche dalla legge) è la raccolta differenziata, ferma al 10 per cento. Devono ridurre i rifiuti. Con le percentuali attuali tutta l’impiantistica è assolutamente inutile ed avremo speso inutilmente 23 milioni dei nostri soldi».

L’impianto, seppur con un mese di ritardo rispetto a quanto annunciato  dall’allora commissario delegato Marco Lupo, è quasi pronto per partire, «Premesso che la Regione ha speso 23 milioni al solo fine di ridurre del 20 per cento il volume dei rifiuti che andranno comunque in discarica – aggiungono i deputati –  abbiamo rilevato alcuni problemi di primaria importanza: la manca la corrente elettrica (2 mega watt) per l’alimentazione dell’impianto e poi il fatto che nonostante le richieste dell’impresa costruttrice, la RAP non ha mai avviato il piano di mobilitazione del personale, che di fatto dovrà gestire ed usare i macchinari. Se i dipendenti della RAP non inizieranno“immediatamente a prendere confidenza con i macchinari non saranno in grado utilizzarli».

Altro problema rilevante è legato al lavoro di copertura delle prime cinque vasche che secondo i deputati rischia di andare vanificato senza interventi urgenti: «La Regione – dicono – deve trovare le risorse per i lavori delle prime cinque vasche, oggi coperte con un telo nero che con un paio di anni del nostro caldo e del nostro sole inizierà inevitabilmente a spaccarsi e, quindi, con le piogge ricomincerà a produrre percolato. Quindi, sia la Regione, che la Rap, che il sindaco di Palermo la smettano di fare slogan e si mettano subito a lavoro per sfruttare al meglio i milioni di euro che il governo centrale ha destinato alla Sicilia ed a Palermo per una gestione legale dei rifiuti»

Ieri intanto l’assessore regionale all’ Energia e ai Servizi di pubblica utilità Vania Contrafatto ha annunciato che dal primo giugno e per almeno 15 giorni i Comuni della Provincia di Palermo non potranno più conferire rifiuti presso la discarica di Bellolampo. «La Rap, partecipata del Comune di Palermo – ha detto – avrebbe dovuto infatti completare le operazioni di capping delle vasche già sature ma, secondo la nota della Rap pervenuta nella tarda serata di ieri, non solo non potrà farlo entro domenica 31 maggio, come inizialmente previsto, ma ha anche chiesto di ridurre il quantitativo giornaliero di rifiuti conferiti limitandoli a quelli dei soli Comuni di Palermo e di Ustica. La conseguenza è che, con un’ordinanza del Presidente della Regione, dal primo giugno dovremo obbligare i Comuni del Palermitano a scaricare altrove».

Alcuni comuni dell’Ato Palermo 5, insieme ad alcuni Comuni degli Ato Ag2 e Ag3, conferiranno presso l’impianto della Sicula Trasporti, mentre altri 50 Comuni del Palermitano presso l’impianto di Siculiana: «Si tratta di una scelta obbligata – continua la Contrafatto – confermata anche dagli organi tecnici, ovvero Arpa, Asp e Libero Consorzio, e dovuta unicamente ai ritardi accumulati da Rap. L’impianto di Tmb, ovvero di Trattamento meccanico biologico, è ormai completo e dotato anche di collaudo statico: un risultato conseguito nei tempi solo grazie all’impegno della Regione. Ma è assurdo constatare come non possa ancora entrare in funzione per la mancanza, da parte di Rap, di mezzi e professionalità adeguatamente formate. Il sindaco di Palermo dovrebbe impegnarsi di più a far funzionare la sua azienda e a far accrescere i livelli di differenziata, invece di investire sempre la Regione di responsabilità che non ha».

Ma alle dichiarazioni dell’assessore replicano i deputati del M5s: «Quello dell’assessore all’Energia – dicono – non è altro che uno slogan. In tutti questi mesi la Regione dov’è stata? Qui  non si è fatto mai vedere nessuno. Perché, quindi, accorgersi solo all’ultimo minuto del problema, quando vigilando per tempo si sarebbe potuto impedire che ciò accadesse?». 

Marta Genova

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