Se la settima vasca non sarà pronta a più presto, al massimo entro l’estate, la discarica di Bellolampo corre il rischio di essere satura tra luglio e agosto, con conseguenze a cascata non solo per i palermitani, ma per tutta l’Isola. Le 900 tonnellate di rifiuti che produce ogni giorno Palermo, infatti, a quel punto dovrebbero essere trasferite in altri siti, con ingenti costi e con il pericolo per gli altri luoghi sparsi in Sicilia di riempirsi prima del previsto. A lanciare l’allarme è il segretario regionale della Fit Cisl Dionisio Giordano che denuncia da tempo la minaccia che incombe sulla cottà. Allo stato attuale, lo sviluppo del settimo bacino si è arenato nella fase di progettazione. L’unico dato certo è che i tecnici Rap hanno stilato un progetto definitivo, ma da qui alla realizzazione potrebbero passare anche mesi e, nel frattempo, potrebbe esplodere una nuova emergenza rifiuti.
«Con la differenziata ferma al palo al 14-15 per cento – spiega Giordano – e le volumetrie attuali della sesta vasca in esaurimento, il rischio è reale. In assenza di un ulteriore bacino, l’emergenza potrebbe scoppiare tra luglio e agosto. Per la prima volta nella storia di Palermo corriamo il rischio che la città debba trasportare 900 tonnellate di rifiuti in altre discariche con costi ingenti e se ciò accadrà, si peserà sulle sei-sette discariche ancora aperte, con il rischio di intasarle. E studi del dipartimento e assessorato confermano che imbarcarli su una nave costerebbe almeno 170 euro a tonnellata, una volta e mezzo il costo delle discariche più care della Sicilia».
Se da un lato la situazione percolato sembra essere tornata sotto controllo – anche per merito delle scarse piogge di questi ultimi mesi – e l’impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti (tmb) ormai a pieno regime, a impensierire è proprio il rapido esaurimento della sesta vasca, a cui non ha giovato l’apertura per oltre un anno ad altri 41 comuni del Palermitano. «Grazie a un’ordinanza firmata dal presidente Crocetta – prosegue – le volumetrie di abbancamento si sono quasi raddoppiate, passando da 900 a circa 1400-1500 tonnellate al giorno. Questo ha ridotto la vita della sesta vasca, e quando luglio sarà satura come faremo? Quando l’anno scorso esplose l’incendio a Bellolampo, la spazzatura di Palermo andò in giro per la tutta la Sicilia con un bagno di sangue economico. All’epoca era una struttura commissariale guidata da Marco Lupo, ma immaginiamo cosa accadrebbe oggi con la discarica che è del Comune e la gestione della Rap: l’azienda non avrebbe le condizioni economiche per sostenere i viaggi dei compattatori in giro per l’Isola, e l’amministrazione comunale di Palermo questa vicenda la conosce perfettamente».
Il sindaco Leoluca Orlando, dal canto suo, getta acqua sul fuoco e rassicura sui tempi di realizzazione della settima vasca, confermando il completamento del progetto, ma senza far trapelare alcuna data certa e chiamando i causa la Regione: «Stiamo lavorando per evitare la saturazione – afferma il primo cittadino -, ovviamente da questo punto di vista abbiamo sollecitato al massimo la Regione perché ci possano consentire di mettere in appalto il progetto che abbiamo predisposto per la settima vasca». Proprio la settimana scorsa, tuttavia, il dirigente generale del dipartimento Energia e rifiuti della Regione Siciliana Maurizio Pirillo, aveva fornito una versione leggermente differente, sostenendo che «sulla settima vasca ancora non si sa ancora nulla di certo: sappiamo soltanto che, come è stato detto, si sta predisponendo un progetto».
La sensazione, dunque, è che nel dialogo tra Rap, Comune e Regione qualcosa si sia inceppato e non sia andato per il verso giusto. «Sarebbe opportuno che i tecnici della Rap, dell’amministrazione comunale di Palermo e i tecnici del dipartimento si incontrino al più presto – ribadisce Giordano – perché siamo ancora in una fase di progettazione, e poi è chiaro che la vasca va anche costruita. A Lupo, quando aveva i poteri commissariali, sono serviti 24 mesi per la realizzazione della sesta vasca. È chiaro che passeranno dei mesi, ma se almeno si rendono esecutivi i progetti, noi non staremo così in eterno. Visto che la situazione di Bellolampo interessa anche la Regione, sarebbe opportuno che loro dalle parole passassero ai fatti, avviando percorsi di velocizzazione degli iter e sentendo quella problematica non solo come del capoluogo di regione, espressione del sindaco Orlando, in contrapposizione con il governatore. Occorre uscire fuori dalle querelle politiche – conclude – e interessarsi realmente dei siciliani, altrimenti anche questa estate saremo alle prese con una nuova emergenza».
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