Bellolampo, «22mila tonnellate di rifiuti nei piazzali» La Rap verso la richiesta di proroga dell’ordinanza

Scade a fine gennaio l’ordinanza sindacale che, tra le altre cose, aveva dettato i tempi di sgombero dei piazzali della discarica di Bellolampo ma ancora non si vede la luce in fondo al tunnel. Ieri la questione è stata oggetto di briefing, il punto della situazione ormai viene fatto a brevissimo termine, se non quotidianamente. Il processo di pulizia dell’area della discarica da quanto accumulato «procede molto lentamente – ammette il presidente della Rap Giuseppe Norata – abbiamo concordato di attivare immediatamente anche la quota parte dei subappalti con i trasportatori per avere una quantità di mezzi più adeguata rispetto al fabbisogno».

Secondo una recente misurazione, afferma ancora Norata, «ci sono ancora 5500 tonnellate di indifferenziato, il cosiddetto tal quale». Ma il grosso dei rifiuti ancora presenti è costituito dal sopravaglio trattato dal Tmb «che supera le 15mila tonnellate, facendo arrivare quanto accumulato nei piazzali intorno alle 20-22mila tonnellate». Domani comunque verrà fatta una misurazione più precisa, afferma ancora il presidente della Rap. La lentezza dello smaltimento del sopravaglio del Tmb viene attribuita da Norata alle vicissitudini verificatesi negli impianti di Catania: «La città non si è accorta della mancanza di Bellolampo, oltre a smaltire il corrente erodiamo quanto c’è nel piazzale».

La lentezza del processo di smaltimento porterà quasi inevitabilmente alla richiesta di proroga dell’ordinanza sindacale emessa a settembre. Tutto sta nel capire quanto tempo servirà a Rap per portare a termine lo smaltimento di quanto ancora presente. «Procederemo per gradi, vedendo come va il periodo natalizio quando la produzione di rifiuti aumenta in quantità spropositata. Senza contare i giorni festivi di fermo dei mezzi come da legge. Vedremo se sarà necessario quindi chiedere una proroga di 10-15 giorni o di due mesi, fino al completo svuotamento dei piazzali che dovrebbe avvenire in tempi ormai brevi se gli impianti di destino non ci creano problemi».

Stefania Brusca

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