Otto scosse di terremoto nell’arco di dodici ore si sono registrate a Menfi, nell’Agrigentino, nella Valle del Belice. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato la prima scossa ieri sera alle 20,57, con epicentro 6 chilometri a est del territorio comunale di Menfi, tutte tra i 9 e i 10 chilometri di profondità. Le scosse delle ultime ore hanno una magnitudo compresa tra 1.2 e 2.4 della scala Richter e sono state avvertite dalla popolazione. A Menfi diverse persone sono scese in strada, il tremore si è avvertito anche a Sciacca. Tra il 15 e il 16 luglio scorsi, sempre a Menfi, erano state registrate altre due scosse, entrambe di magnitudo 2.5.
L’Istituto di geofisica e vulcanologia di Roma monitora la situazione. «Di sciami simili ne registriamo continuamente in tutta Italia – rassicura il sismologo Alessandro Amato – È chiaro che, visto il precedente del 1968, quando si parla di Belice ci sia un’attenzione particolare». Amato parla per quell’area di «una sismicità diffusa ma in realtà di basso livello negli ultimi decenni».
Difficile ricostruire quali faglie abbiano dato origine alle scosse degli ultimi giorni. «In verità non si è riusciti a dare una spiegazione neanche all’evento di 50 anni fa. Ci sono state delle interpretazioni, ma non esistono evidenze chiare geologicamente. Si tratta di faglie cieche, che non affiorano, e di cui non conosciamo né il livello di potenzialità, né il loro orientamento».
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