Nove anni. È questa la pena inflitta, in abbreviato, dal gup Lorenzo Iannelli all’imprenditore di Borgetto Antonino Porcasi per il tentato omicidio del 76enne Francesco Bacchi, titolare di un’impresa di Partinico che realizza macchinari agricoli. L’uomo, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe il responsabile della violenta aggressione a colpi di bastone avvenuta a febbraio scorso. Il motivo sarebbe riconducibile a questioni legate a vecchi rancori di carattere professionale: i due, infatti, sono vicini d’azienda. Il giudice ha anche disposto il pagamento immediato di 50 mila euro come risarcimento alla vittima, una somma alla quale dovrà aggiungersi in seguito anche quella da corrispondere ai quattro figli di Bacchi, costituiti parte civile, per il danno morale seguito alle minacce subite da Porcasi e alla sofferenza indiretta per l’aggressione al padre.
«La reputo una pena più che adeguata per un caso di tentato omicidio. Il fatto in questione è talmente grave perché c’era un’intensità di dolo che ha inciso molto, le bastonate ricevute gli hanno praticamente rotto tutte le ossa del corpo causandogli anche un infarto», commenta l’avvocato di Bacchi, Claudio Gallina Montana. «Io mi sono limitato ad affermare un principio di diritto, e cioè che si è trattato di un tentativo di omicidio e non di lesioni, come invece sosteneva la difesa», aggiunge il legale. Riconosciute anche le aggravanti dei futili motivi e della minorata difesa, dato che la vittima per via dell’età avanzata difficilmente avrebbe potuto difendersi.
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