Non è una vittoria, ma certamente una soddisfazione. Le tanto discusse aree giochi all’interno del Bastione degli infetti, parte dell’antica cinta muraria della città di Carlo V, non si faranno. La notizia non è ancora ufficiale, anche perché l’amministrazione sta tentando di inserirle all’esterno, o forse in un’altra zona sempre nei pressi di via Torre del vescovo, ma il comitato Antico corso tira un primo sospiro di sollievo: «Ci siamo battuti tanto perché quell’area non venisse destinata a scopi diversi da quelli di interesse culturale e affinché non si facesse nulla che pregiudicasse gli scavi futuri – sostiene Salvo Castro, presidente dell’associazione di cittadini del quartiere – Adesso stanno facendo le opere di rincocciamento del muro sotto la sorveglianza della soprintendenza». Inoltre, la palizzata che separa il bene archeologico dalle stalle coi cavalli è arretrata di qualche metro: «Abbastanza da permettere l’ingresso tramite uno scivolo a disabili e mezzi», continua Castro.
Il caso della riqualificazione del Bastione è stato sollevato alla fine di maggio da MeridioNews. Tramite una votazione via email, era stato deciso di spendere 333mila euro per rendere pienamente fruibile l’area a ridosso di via Plebiscito. Tra le perplessità del comitato Antico corso che, da anni, si occupa del bene e lo apre al pubblico. La contrapposizione si era fatta più vivace quando è venuto fuori che, nel progetto del Comune di Catania, erano previste inizialmente due aree giochi, per posizionare le quali sarebbe stato necessario un basamento di cemento. Dopo più di un incontro e altrettante proteste, gli spazi per la bambinopoli erano stati ridotti a uno e, adesso, pare che siano stati eliminati.
«Sono state apportate delle modifiche rispetto alle prescrizioni che, in corso d’opera, ci ha dato la soprintendenza ai Beni culturali», spiega Lara Riguccio, responsabile del procedimento per conto del Comune. «Sono stati fatti dei ritrovamenti, quindi alcune cose le abbiamo necessariamente dovute spostare». Il riferimento è a un muro che è stato ritrovato durante gli scavi eseguiti per riequilibrare la pavimentazione del Bastione degli infetti. Un altro reperto del quale, prima di adesso, non si conosceva l’esistenza. «Le aree giochi non sappiamo se riusciamo a collocarle esternamente al Bastione oppure se verranno totalmente eliminate», conferma.
«Chiaramente la nostra attenzione non si abbasserà e non cantiamo vittoria – precisa da par suo Castro – In questa zona abbiamo già avuto esperienze di cantieri bloccati, parecchi anni fa. In questa circostanza, non c’è stato un muro contro muro, nell’interesse del quartiere e dell’intera area». Non soltanto del Bastione degli infetti, quindi, «ma dell’intero percorso archeologico del quartiere che potrebbe e dovrebbe essere recuperato. Per il nuovo muro ritrovato, abbiamo anche una proposta da fare alla soprintendenza: se non lo si può recuperare tutto, perché già ci hanno detto che è complicato, si può pensare di mettere in piedi progetti didattici», prosegue Salvatore Castro.
Nel frattempo, lo sguardo si allarga all’intero quartiere. E arriva fino al giardino dell’ex centro popolare Experia. «Anche lì sono stati fatti dei lavori, lo spazio è dell’Ersu… Ma chissà che non possa essere ceduto al Comune e cominciare a fare là davvero un lavoro per i bambini: è sulla strada, ha un senso, può diventare un luogo di ritrovo e di aggregazione». «A quanto mi risulta non c’è ancora alcun dialogo in questo senso – puntualizza sotto questo aspetto la funzionaria Riguccio – Il comitato Antico corso ci ha esposto le problematiche di quella zona e noi abbiamo detto che ci saremmo informati. Non è un’area comunale, quindi al momento non siamo a conoscenza di nulla che la riguardi».
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