Barometro elettorale/ Un lettore ci scrive: “Su Lombardo sbagliate…”

Egregio direttore,

nel barometro elettorale avete veramente esagerato. Vi seguo con attenzione, ma questa volta debbo dissentire su quello che avete scritto a proposito del Partito dei Siciliani di Raffaele Lombardo. Ma come si fa a scrivere che il Partito del presidente della Regione uscente prenderà, sì e no, il 7-8 per cento dei voti, quando tutti i sondaggi lo danno al 13-14 per cento? Voi, addirittura, vi lasciate andare a una previsione che riduce il consenso di questo partito del 50 per cento. Dopo di che, date il candidato alla presidenza della Regione, Nello Musumeci, al 60-70 per cento dei conensi nel collegio di Catania?

Ma siete matti?

Secondo me il fatto di avere azzeccato le previsioni sulle elezioni comunali di Palermo vi ha dato alla testa. Forse èil caso che lei dia una ‘regolata’ al barometro elettorale del suo giornale.

lettera non firmata

Nei blog è normale non firmare i propri scritti. Questo, anche se senza firma, ci sembra interessante. Perché contesta un dato che, in effetti, siamo i soli ipotizzare.

Il barometro fa previsioni elettorali: può sbagliare e può anticipare la verità. Noi, comunque, insistiamo: a nostro avviso, le nostre previsioni non sono campate in aria. Per un paio di motivi che cercheremo di sintetizzare.

I due fatti che ieri abbiamo ipotizzato – la grande vittoria di Musumeci nel collegio di Catania (parliamo, ovviamente, delle elezioni alla presidenza della Regione) e il 7-8 per cento del Partito dei Siciliani di Lombardo alle prossime elezioni regionali- sono due fatti strettamente correlati.

Mi dispiace contraddirla, ma evidentemente lei non conosce Nello Musumeci. A Catania e provincia è molto amato e seguito. A prescindere dall’appartenenza politica. Tra l’altro, è un uomo moderato in una città che è sempre stata a maggioranza moderata, se non di destra. Ed è -cosa non secondaria – una persona molto per bene.

Musumeci è stato presidente della Provincia di Catania e parlamentare europeo supervotato. Se non riordamo male, prese più preferenze di Gianfranco Fini che, da allora, non ha fatto altro che fargli la guerra. Sempre se non ricordiamo male, qualche anno fa fu candidato a Sindaco di Catania. Per non farlo eleggere si coalizzarono tutti i Partiti. Nonostante questo, non ce l’ha fatta per poco.

Oggi è candidato alla guida della Sicilia. Appoggiato da uno schieramento politico che, magari non sarà fortissimo, ma che non è debole. Ed è appoggiato da un dirigente di Partito del calibro di Giuseppe Firrarello, uno che i voti a Catania e dintorni li ha sempre avuti.

Tra quello che ha di suo e quello che ci metteranno i suoi alleati, Musumeci, nel collegio di Catania, raggiungerà e supererà il 60 per cento dei consensi. Non sappiamo se vincerà le elezioni: ma nella provincia Etnea prenderà una barca di voti.

Mentre il partito dei Siciliani, a livello regionale, si fermerà al 7-8 per cento. Sa perché? In primo luogo, perché dovrà fare i conti con il ciclone Musumeci. E poi perché a Catania Lombardo ha perso l’unico parlamentare che ha tanti voti: Lino Leana, passato armi e bagagli nell’Udc.

Lombardo è indebolito. Dal ciclone Musumeci. Dall’addio di Lino Leanza. E anche da un secondo ‘addio’: quello di Carmelo Lo Monte, che lo ha lasciato sguarnito a Messina e provincia. E, ancora, dal fatto che non sarà più presidente della Regione. Per non parlare della candidatura del figlio Toti, che è l’ennesimo autogol de presidente del governatore uscente dell’Isola. Se tanti lo stanno abbandonando è anche per il suo atteggiamento da Satrapo che, dopo aver sistemato moglie e fratello, punta adesso a sistemare i figlio. Atteggiamento odioso. Insopportabile.    

Anche se a vincerà il suo alleato – Ginfranco Miccichè – Lombardo non avrà più il potere che ha avuto in questi quattro anni di governo. Questo i siciliani lo sanno. E i siciliani che si recano con costanza alle urne, come regola generale, sono abilissimi a saltare sul carro del vincitore. E, di conseguenza, ad abbandonare chi perde il potere.

Ma forse questa è una regola del mondo e non della sola Sicilia.

Ci dispiace, ma Lombardo, soprattutto negli ultimi tempi, le sta sbagliando tutte. Ammesso che nei abbia indovinata una  in questi pessimi quattro anni di governo. Anche la sua candidatura alla guida della Sicilia, nel 2008, non fu una sua vittoria, ma un errore di Totò Cuffaro.

Ma questa è un’altra storia.

 

 

Redazione

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