Barcarello, marciapiedi divelti e lidi abbandonati A Playa Bonita lavori fermi «fino a dissequestro»

«La natura si riprende i suoi spazi». È così che qualcuno cerca di sdrammatizzare quanto sta accadendo al lungomare di Barcarello. Nella via che porta il nome della zona, infatti, la situazione appare preoccupante per via dei molteplici interventi di ripristino e manutenzione mai del tutto effettuati o rimasti incompleti. La passeggiata in legno che conduce sino alla punta della riserva protetta si presenta ancora oggi simile ad alcuni mesi fa: travi rigonfie per la salsedine, buche e chiodi arrugginiti e svitati. Gli operai del Coime hanno ufficialmente iniziato le riparazioni lo scorso giugno. Ammonta a 77mila euro la cifra inizialmente stanziata per procedere. Per tutta l’estate cartelli e cantieri hanno sostato lungo l’intera passeggiata indicando lavori, ma ad oggi di risultati se ne sono visti pochi. «Hanno sostituito le panchine e pure delle tavole e sistemato la struttura portante, ma lungo una decina di metri quadrati. Il grosso del lavoro ancora non è stato fatto», spiega Simone Aiello del comitato cittadino Il mare di Sferracavallo.

«Sulla passerella è stato realizzato un primo intervento», conferma a MeridioNews l’assessore alla Pianificazione urbana e territoriale Giuseppe Gini. I lavori sono proseguiti fino a settembre-ottobre e hanno interessato un primo tratto. «Ora sono stati messi in bilancio altri 100mila euro per fare un altro tratto di circa 300 metri – continua l’assessore – E sono previsti anche ulteriori 100mila euro di finanziamento regionale per completare il recupero della passerella. I lavori dovrebbero cominciare prima dell’estate, intorno ad aprile, ma si dovrà indire la gara». A preoccupare i residenti della borgata marinara, però, non sono solo le condizioni della passerella che costeggia il lungomare. A precederla c’è una strada: da un lato alcune villette e dimore estive e dall’altro un marciapiede e un muretto, con vecchie scalinate arrugginite o improbabili varchi e sentieri fai da te come accessi al mare. «I marciapiedi sono collassati per colpa delle mareggiate e si trovano in queste condizioni dall’estate scorsa. Adesso la situazione è peggiorata ed è pericolosissimo passeggiare in prossimità della frattura che si è creata», torna a dire Aiello.

Il marciapiede sta franando pezzo per pezzo. Una parte è crollata solo alcuni giorni fa, ma i residenti e gli abituali frequentatori della zona già l’estate scorsa ne avevano segnalato le condizioni fatiscenti. La prima parte che si è sbriciolata è stata «interdetta con nastro e rete arancione, poi anche questa protezione di fortuna è crollata», si sfogano gli abitanti sui social. Qualcuno, stufo di attese prolungate e promesse non rispettate, ha prontamente informato la protezione civile e la prefettura, che hanno assicurato una rapida messa in sicurezza. Anche la Rap, messa al corrente della situazione, spiega che «l’azienda generalmente fa manutenzione di marciapiedi, manderà in emergenza una squadra che effettuerà tempestivamente un sopralluogo per verificare lo stato in cui versa e per capire l’entità del danno, in modo da coinvolgere eventualmente anche altri enti per un intervento sinergico e risolutivo. Il problema – fanno sapere – non è solo legato al marciapiede, potrebbe esserci stato anche uno spostamento di terra, si dovrà stabilire come agire».

Alla situazione di stand-by della passerella e al crollo del marciapiede si aggiunge, infine, anche la presenza dell’ex stabilimento balneare Playa Bonita, che attualmente è sotto sequestro. Struttura che è stata anche più volte incendiata da quando è caduta in disuso e che sta lentamente cedendo sotto l’erosione costante del mare. «La competenza, dopo il dissequestro, ripasserebbe al demanio marittimo. È comunque una situazione paradossale: la struttura è stata realizzata in un’area protetta dalla Sovraintendenza, dato che è una vecchia cava di tufo», dice ancora Aiello, che conclude: «Non è ammissibile che il demanio prima conceda la possibilità di montare una mostruosità del genere, consentendo di non smontarla a fine stagione, per poi fare la guerra – conclude l’uomoI Solarium possono benissimo esistere, ma occorre che non abbiano impatti ambientali così devastanti e che vengano smontati quando finiscono tutte le attività balneari». L’assessore Gini, però, fa sapere che «fino a quando la struttura, sequestrata per abusivismo, resterà coi sigilli non potranno intervenire né Regione né Comune».

Silvia Buffa

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