Oltre
cinque tonnellate di hashish nascoste nella stiva di una barca a vela battente bandiera turca. A condurre l’operazione il Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo che ha sequestrato a largo di Marettimo l’imbarcazione e arrestato i tre componenti dell’equipaggio. La sostanza stupefacente, destinata ai consumatori europei, avrebbe potuto fruttare, al dettaglio, circa 50 milioni di euro. Le indagini sono state portate a termine con il supporto operativo del gruppo aeronavale di Messina e la collaborazione del servizio centrale investigazione criminalità organizzata hanno portato a termine, grazie anche al coordinamento internazionale con le autorità francesi e turche ed al supporto fornito dalla Direzione centrale per i servizi antidroga italiana.
Nel caso della Solen 1, un monoalbero di 12 metri, battente bandiera Turca, le autorità francesi dell’OCRTIS-CeCLAD hanno segnalato la presenza nel canale di Sardegna, di una imbarcazione a vela, proveniente dalle coste magrebine del golfo di Oran. In meno di due ore, le unità aeree e navali del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare, sono state indirizzate verso l’obiettivo. L’imbarcazione è stata dapprima controllata dall’alto dall’Aereo ATR 42 del Corpo e successivamente agganciata da due pattugliatori a circa 96 miglia da Marettimo.
L’imbarcazione, con i
tre membri dell’equipaggio, è stata successivamente rimorchiata fino al Porto di Palermo per l’effettuazione delle attività di polizia giudiziaria, curate dal G.I.C.O. di Palermo, dal Servizio Centrale Investigativo Criminalità Organizzata di Roma e dal Reparto Operativo Aeronavale di Palermo che hanno attuato un approfondito controllo al momento dell’attracco. A bordo sono stati rinvenuti 187 colli di iuta contenenti l’hashish, riportanti 6 tipologie differenti di loghi, tra i quali spicca ancora una volta quello che imita l’emblema della nota casa produttrice di automobili “Mercedes”, per un totale di 5.474 chilogrammi. Le Fiamme gialle, dopo aver preso contatti con la Procura della Repubblica di Palermo, hanno sequestrato l’imbarcazione, la sostanza stupefacente trasportata e la strumentazione di bordo utile alla ricostruzione della reale rotta seguita.
«Sulla base di una notizia di un possibile viaggio di trafficanti – rivela Alessandro Carrozzo, comandante regionale del reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza – il gruppo aeronavale di Messina e di Palermo si sono attivati per monitorare il canale di Sicilia fino a riuscire a individuare questo veliero che poi effettivamente è stato fermato, grazie a strumenti di diritto internazionale, e abbiamo scoperto che questi tre cittadini turchi trasportavano 5 tonnellate di hashish». Per quanto riguarda le possibili destinazioni dell’imbarcazione, Carrozzo aggiunge: «Ci sono indagini in corso, ma l’ipotesi è che ci siano degli hub, degli approdi, dei grandi magazzini nel Nord Africa. In particolare, nelle nazioni meno stabili da un punto di vista politico e quindi meno soggette al controllo di organi polizia, come la Libia. Riteniamo che fosse diretto in quella direzione – conclude – e poi da lì il carico spedito verso il mercato europeo».
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