Bambino morto a Mascalucia, presto autopsia L’avvocato: «Le telecamere chiariranno tutto»

«Non ho ancora ricevuto notizie ufficiali in merito alla data dell’autopsia». Fabio Cantarella, vicesindaco di Mascalucia, è anche l’avvocato di Stefania Crisafulli, 34 anni, la madre di Giorgio, il bambino di 18 mesi morto due giorni fa dopo essere stato azzannato da uno dei due doghi argentini di casa. Un cane di tre anni, libero nel giardino dove Crisafulli stava trascorrendo il tempo con suo figlio nella villetta di via del Bosco. Una zona fuori dal centro abitato di Mascalucia, sulla strada che porta verso Nicolosi, dove la famiglia si era trasferita dopo la nascita del bambino. Nei prossimi giorni, la donna dovrebbe rilasciare dichiarazioni spontanee ai magistrati. Dopo che, in occasione del primo interrogatorio, si era avvalsa della facoltà di non rispondere. «Era sotto choc – sostiene il legale – Non riusciva a dire niente, piangeva e basta». A riprendere quanto accaduto la mattina del 16 agosto potrebbero essere state le telecamere di videosorveglianza dell’immobile. I cui nastri sono stati acquisiti dalla magistratura.

Alla casa, intanto, sono stati apposti i sigilli. Stefania Crisafulli – veterinaria di professione, in pausa dal lavoro per la maternità – è andata a vivere dai suoi genitori assieme al marito 32enne. «Dopo l’autopsia, però, speriamo che l’appartamento venga dissequestrato – aggiunge Fabio Cantarella – Sarà chiaro subito quello che è successo, la signora Crisafulli ha fatto il possibile. Ma nessuno si sarebbe mai aspettato quello che è accaduto». Oltre al dogo che ha aggredito il bimbo, nell’abitazione viveva anche un’esemplare femmina di otto anni, madre del cane più piccolo d’età. Nessuno dei due, però, era stato addestrato. «Gli animali vivevano in casa, non erano allevati come cani da guardia ma come animali da compagnia, giocavano abitualmente col bambino e con tutta la famiglia – continua l’avvocato – Anche per il mestiere della madre, è ovvio che sapesse come trattarli». 

I due doghi argentini sono stati messi sotto sequestro amministrativo già la mattina dell’incidente. A disporlo è stato lo stesso Cantarella, in qualità di vicesindaco del Comune dove è avvenuto il fatto. «All’inizio si credeva che ad aggredire il bambino fossero stati tutt’e due, quindi li abbiamo sequestrati entrambi – spiega – Sono stati portati nel canile sanitario convenzionato con l’amministrazione e lì rimarranno finché la magistratura non deciderà cosa si dovrà fare». Cioè se abbatterli oppure affidarli a una delle tante associazioni animaliste che in questi giorni si sono offerte di coinvolgerli in programmi di rieducazione. «La procura stabilirà il da farsi anche sulla base dei referti dei veterinari – continua Cantarella – Intanto, viste le ferite riportate anche dalla madre, si dovranno fare i normali controlli per vedere se erano in salute o se potevano trasmettere malattie di qualche tipo». «Devono passare dieci giorni, un normale periodo di osservazione antirabbica», spiega Salvatore Rubbino, uno dei veterinari dell’Asp di Catania che stanno seguendo il caso. Per il momento, gli animali restano in isolamento nel canile e solo la prossima settimana sarà sciolta la prognosi.

La 34enne, intanto, è indagata dalla procura di Catania per abbandono di minore. Un atto dovuto, ha spiegato il procuratore capo Carmelo Zuccaro, per permettere alla famiglia di nominare un consulente di parte per l’autopsia. La madre, aggredita dal cane anche lei, avrebbe riportato ferite da morsi alle dita della mano destra, al gomito e sotto al ginocchio sinistro. «OItre a questo ci sono delle terribili bruciature date dal fatto che è stata trascinata a terra dal cane, mentre tentava di portare in salvo il bambino – conclude Fabio Cantarella – I video certamente spiegheranno tutto quello che è successo, e che la dinamica sia quella che abbiamo raccontato sarà accertato in brevissimo tempo».

Luisa Santangelo

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