Ballarò, neonata muore all’interno di una casa fatiscente Aperta un’inchiesta. «Tutti hanno fatto finta di niente»

«Vergogna, vergogna, vergogna! Ho il cuore a pezzi, sentivo che prima o poi senza aiuti si sarebbe verificata la tragedia». È inconsolabile Manuela Di Salvo, cantautrice sicula electro-folk, di fronte alla notizia della neonata morta lunedì nella sua casa di via dei Biscottari, a Ballarò. Una casa, quella a poca distanza da dove abita anche lei, non esattamente come tutte le altre: «Una saracinesca», dice secca Di Salvo, che conosce la famiglia di etnia rom colpita dalla tragedia. «I bambini dormono per terra, stanno nudi e senza pannolini, defecano per strada e la media della loro età varia dai due ai cinque/sei anni circa». Una descrizione drammatica, più volte però denunciata dalla donna e da altri residenti del quartiere. Oltre ai due gemellini prematuri, la famiglia ha infatti anche altri tre figli piccolissimi. 

«Da oltre un anno ho fatto segnalazioni per questa famiglia che vive in condizioni igienico-sanitarie disastrose – racconta lei stessa -. Da oltre un anno ho chiesto alle autorità politiche competenti di intervenire. Hanno sempre fatto finta di nulla e tutti! Doveva morire una bambina per accorgersene?», si domanda adesso con amarezza Di Salvo. «Ipocriti e buonisti – ribadisce -. Ho scritto all’assessore ai Servizi sociali, al presidente della circoscrizione, alla referente di Palermo Unicef. Il nulla cosmico. Sono rom e non migranti», sottolinea poi. I genitori della piccola per sopravvivere chiedono tutti i giorni l’elemosina in via Maqueda. «A duecento metri da quella saracinesca c’è il centro Caritas – torna a dire -, il centro Santa Teresa, il centro Santa Chiara. E nonostante le mie segnalazioni già effettuate nel 2018 nessuno si è mai presentato ad aiutarli. Fino all’articolo di giornale di rito. Ma intanto quella bambina ormai non c’è più».

Nel frattempo, secondo un primissimo esame, la neonata potrebbe essere morta per cause naturali. Le circostanze e il contesto della situazione, però, hanno portato le autorità ad aprire un’inchiesta per fare piena luce sulla vicenda. La bimba, come ricostruito dal Giornale di Sicilia, era tornata a casa dopo il ricovero in ospedale nel quale si trovava con il fratellino gemello, entrambi nati prematuramente. Dopo un periodo di osservazione al Policlinico la piccola era tornata in quel tugurio, in una situazione di grave degrado, più volte denunciata, dove lunedì mattina è morta. Adesso, anche il fratellino gemello sarebbe tornato in ospedale, perché presenterebbe problemi respiratori e intestinali. «Palermo è una città falsata da finti buonisti e nessuno nel concreto a livello istituzionale si adopera», conclude con indignazione e rabbia Di Salvo.

Silvia Buffa

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