Il quartiere dell’Albergheria con il suo storico mercato di Ballarò è spesso sotto i riflettori della cronaca cittadina per storie di spaccio e abusivismo. Ma è anche un quartiere in pieno fermento culturale e sociale dove negli ultimi anni sono nate associazioni, co-working, circoli, laboratori artigianali, cooperative turistiche, e anche un teatro e una biblioteca. Il tutto per volontà di cittadini come Claudio Arestivo che, da quando ha 20 anni, si occupa di no-profit. Un po’ per caso e un po’ per indole, nel 2011 decide di dare vita a un’associazione insieme a pochi altri compagni d’avventura. Nasce così a novembre di tre anni fa l’associazione Per Esempio, di cui Arestivo è presidente. La loro sede è a Ballarò, al co-working Moltivolti, di cui è anche socio. In un momento in cui la Sicilia viene additata per non saper spendere i fondi europei ed essere l’ultima nelle classifiche per la disoccupazione giovanile, Per Esempio cresce proprio grazie all’Europa. Partita con un capitale di quote associative di soli cento euro, adesso, a distanza di tre anni, ha 16 contratti avviati, tra cui molti a tempo indeterminato, e un team internazionale di professionisti under 35.
«Ho sempre vissuto e lavorato in contesti in cui è necessario mettersi in moto e agire per provare a migliorare le cose – racconta Arestivo -. Mi entusiasma l’idea di potere fare politica attiva attraverso il mio lavoro: non la politica del consenso elettorale, bensì quella dell’impegno sociale ancorata al territorio». Per Esempio al momento ha nove progetti in fase di realizzazione, e privilegia il dialogo diretto con Bruxelles a quello con Comune e Regione che spesso rallentano il lavoro delle associazioni con tempi troppo lunghi per il rilascio dei fondi. Come nel caso dell’Apq giovani, bando emesso dall’assessorato regionale Famiglia e politiche sociali che, dopo aver raccolto migliaia di proposte, ha comunicato gli esiti circa due anni e mezzo dopo. Quando molti di quei giovani che avevano immaginato di poter realizzare i propri sogni di lavoro erano già emigrati o avevano smesso di essere giovani. «Noi in occasione di quel bando abbiamo supportato la progettazione di diversi ragazzi – continua Arestivo – che ancora aspettano di visualizzare le graduatorie definitive».
Nello staff internazionale dell’associazione c’è chi proviene dall’Ungheria come Dora, 26 anni. Dopo un master in Educazione per gli adulti in Svezia, decide di fare un’esperienza di volontariato a Palermo. E qui decide di trasferirsi. C’è poi Kinga, anche lei ungherese di 29 anni, trasferita da poco a Palermo. E ancora Giusy, 30 anni, di Corleone con una laurea in Economia e commercio; Sara progettista che viene da Torino; Ernesto, 34 anni, il palermitano co-fondatore dell’associazione, con un master in Gestione delle risorse umane; e Luisa, 30 anni, specializzata in Euro-progettazione. Tra i loro progetti – dopo il successo di Frequenza 200 contro la dispersione scolastica – ci sono anche i percorsi sulla mobilità, il dialogo interculturale e i diritti umani. «Ci piace pensare di contribuire alla crescita di Ballarò come quartiere laboratorio – conclude Arestivo – Chiunque viene, d’altronde, si innamora di questa zona e delle sue contraddizioni».
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