Baglio Mercadante e via Messina Marine La giunta Orlando approva due maxi-opere

Botti di fine anno per la giunta Orlando. Dopo le 19 delibere approvate tra l’1 e il 2 dicembre, ieri l’esecutivo ha dato il via libera ad altri 17 provvedimenti. Anche in questo caso una buona fetta riguarda manutenzioni e ristrutturazioni. Ma anche demolizioni di immobili abusivi che i responsabili delle violazioni non hanno provveduto ad abbattere.

Per legge è il Comune che deve provvedere alle demolizioni per poi farsi rimborsare le spese dagli abusivi. Finora per gli importi inferiori a 150mila euro Palazzo delle Aquile si è affidata in via diretta al Coime a meno che non ci fossero difficoltà operative tali da richiedere l’intervento di una ditta esterna. A volte però le cose si complicano perché, ad esempio, gli immobili sono occupati abusivamente. Per rendere le procedure più snelle, allora, l’amministrazione ha deciso di optare per un accordo quadro, cioè una cornice di norme e vincoli entro cui potranno essere siglati i contratti tra l’amministrazione e il privato incaricato di una demolizione.

«Ciò consente all’amministrazione – spiegano da piazza Pretoria – di avere a disposizione un’impresa esterna a cui affidare rapidamente lavori di demolizione senza dover effettuare una gara in ogni occasione e senza aver dovuto preventivamente redigere i progetti degli interventi da eseguire. A seguito della stipula dell’accordo quadro – conclude la nota -, quando sarà disposto un intervento di demolizione, l’amministrazione potrà decidere se effettuarla direttamente tramite il Coime o affidarla all’impresa esterna, senza avere alcun vincolo sui tempi e sul numero di interventi da affidare». L’accordo quadro sarà valido tre anni e in bilancio ci sono risorse per 3,1 milioni di euro, per un importo massimo per singolo intervento di 500mila euro più Iva. Già deciso il primo abbattimento: un immobile abusivo in Salita Mezzagno, al costo di 12.550 euro, di cui 1.235 per il trasporto dei rifiuti in discarica e oltre duemila euro di Iva.

Via libera alla maxi opera da 14,5 milioni di euro per la rete fognaria a sistema separato in via Messina Marine dal fiume Oreto a piazza Sperone e il relativo impianto di sollevamento. Il progetto esecutivo è pronto dal luglio 2015, quando è stato trasmesso al Genio Civile, che a novembre di quest’anno ha espresso parere favorevole. Diverse le fonti di finanziamento: tre mutui da 8,1 milioni, 20mila e 277mila euro, 2,5 milioni di economie da una vecchia finanziaria statale del 2005 e 3,6 milioni di fondi Fas. Di questi, 260mila serviranno per le demolizioni e la scarifica dell’asfalto, 2,4 milioni per scavi e trasporti, 1,2 milioni per le pavimentazioni stradali, 483mila euro per la palificazione, 603mila per il nuovo interramento e i letti di posa. Un passo fondamentale per la balneabilità della costa Sud e per attenuare gli allagamenti nella zona.

Come si intuisce, si tratta di un’opera molto complessa per la quale è stato difficile anche solo calcolare quanto costassero le singole fasi di lavoro perchè i 4,4 km di via Messina Marine coinvolti «nel corso dei decenni sono stati interessati dalla posa incontrollata di sottoservizi a rete» e per individuarli tutti i tecnici incaricati hanno dovuto scandagliare il sottosuolo con il georadar. Senza contare che in questo momento in via Messina Marine e in tutta la via mare fino al porto si concentra una buona parte del traffico perimetrale alla Ztl e per di più la Cala è già interessata dai lavori di disinquinamento della costa che hanno costretto l’ufficio Traffico a chiudere o restringere le carreggiate. A completare il quadro l’ingaggio di un archeologo per vigilare su eventuali ritrovamenti. 

In via Messina Marine saranno collocati due collettori per acque bianche e nere con i relativi pozzetti di ispezione; in via Amedeo d’Aosta sarà piazzata la condotta in pressione, proveniente dal futuro impianto di sollevamento, fino a via Corso dei Mille, quest’ultima interessato per un tratto limitato intorno a via Pianell. Inoltre, i nuovi collettori verranno collocati in via Bennici, in via ST 16 e in un breve tratto di viale dei Picciotti compreso tra la via ST 16 e il collettore esistente Brancaccio-Macello. Per quanto riguarda le acque nere di via Messina Marine il progetto prevede la collocazione di tubazioni in PVC strutturato, mentre per le acque bianche sono previste sempre condotte in PVC. «Le opere consentiranno – spiegano dal Comune – di sollevare le portate nere relative di circa 20 mila abitanti, al collettore sud ovest, per la loro adduzione all’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari, attraverso la realizzazione di un impianto di sollevamento di Romagnolo, ed, in minor parte, convogliandole all’esistente impianto di sollevamento di Piazza Sperone. Le acque bianche separate verranno convogliate su tre manufatti di restituzione a mare, uno a circa 200 metri da via Amedeo D’Aosta, uno in direzione di via Diaz, e l’ultimo circa 120 metri prima di piazzetta Sperone».

Stanziato un milione per gli interventi urgenti di messa in sicurezza e miglioramento statico del complesso di Santa Chiara, vicino l’Albergheria, che attendeva questo restyling da quattordici anni, da quando cioè il sisma del settembre 2002 (lo stesso che ha investito lo Spasimo) danneggiò alcune parti, e in particolare i corpi denominati A, E, H. Le somme per la riparazione furono stanziate immediatamente, già a novembre dello stesso anno, ma come al solito la burocrazia ha avuto tempi elefantiaci: l’incarico per la relazione geologica è stato assegnato soltanto a giugno 2004, quello ai progettisti ad aprile 2007, progetto poi completato a dicembre 2009. Dopo un anno e mezzo – aprile 2011 – il via libera della Sovrintendenza, mentre a febbraio 2013 si è reso comprensibilmente necessario un aggiornamento dei prezzi. Il progetto definitivo, con fondi comunali, è di quest’anno: 750mila euro per i lavori e 343mila somme a disposizione dell’amministrazione.

Acceso un mutuo con l’Istituto per il Credito Sportivo per la riqualificazione e messa in sicurezza delle palestre delle scuole “Salerno”, “Scipione di Castro” e “Leonardo da Vinci”, tutte opere inserite nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2016/2018. La spesa è di quasi 450mila euro: per la “Salerno” 149.752.33, per la “Scipione di Castro” 149.987.02, per la “Leonardo da Vinci” 149.553.18. Un altro mutuo di 546mila euro è stato acceso per co-finanziare il recupero del Baglio Mercadante a San Filippo Neri per la realizzazione di servizi sociali di quartiere, in particolare per i minori.

Anche in questo caso l’iter è stato piuttosto lungo: il progetto faceva parte di un programma regionale di recupero delle periferie che riguardava anche Borgo Nuovo e lo Sperone, partito nel 2006 ma passato attraverso mille ostacoli messi nero su bianco dalla delibera: difficoltà a reperire le risorse, incontri infruttuosi con gli uffici regionali, un ricorso dell’Ance per gli interventi già approvati e messi a gara che ha costretto il Comune a ritirare i bandi e riscrivere tutto, emergenze che si accavallavano, progetti da aggiornare a causa del trascorrere del tempo, tecnici che andavano e venivano. Nel 2012 il programma regionale si rimette in moto e con esso il progetto per il Baglio. E si arriva a quest’anno: l’opera in totale costerà 10,3 milioni, di cui 3,7 per i lavori, altrettanti per gli espropri, un milione per le competenze tecniche, 269mila euro per gli arredi, 273mila per l’impianto fotovoltaico. Gli altri 9,8 milioni li mette l’assessorato regionale alle Infrastrutture.

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