«È molto provato per quello che è successo. Io l’ho incontrato stamattina nella sua abitazione». Così l’avvocato Bonaventura Zizzo spiega lo stato d’animo di Federico, il ragazzo nigeriano di 30 anni che è stato colpito con un crick la sera del 31 agosto in via Mattarella, a Bagheria, nei pressi della gelateria Anni ’20. A denunciare l’episodio era stato su Fb lo psicoterapeuta Leonardo Fricano. Le successive indagini della polizia hanno immediatamente individuato l’aggressore, grazie ai racconti dei testimoni e alle immagini dei sistemi di videosorveglianza: si tratta di un pregiudicato bagherese di 25 anni che prima ha provocato Federico per poi, al suo invito a calmarsi, reagire con una vera e propria spedizione punitiva.
Per Federico, a cui è stata spaccata un’arcata sopraccigliare, è ancora tanta la paura. Dopo la visita in ospedale i medici hanno stabilito una prognosi di dieci giorni. «Torna al tuo paese» è la frase che avrebbe fatto scatenare l’aggressione. Ma la cittadina del Palermitano ha mostrato di voler subito reagire all’ennesimo episodio razzista degli ultimi tempi, di cui una manciata proprio in Sicilia. Zizzo ad esempio ha offerto a Federico la propria difesa. «Sicuramente presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese – dice a MeridioNews -. Quel che è certo è che si respira un brutto clima in Italia».
Mentre al Piccolo Orto Urbano in questo momento è in corso un’assemblea «visto il clima d’odio e di razzismo che comincia a respirarsi anche nel nostro territorio», si legge nel volantino di rivendicazione. «La “sensazione” è che vogliano derubricare il caso a rissa fra ragazzi. Dunque è importante cominciare a fare chiarezza e non abbassare la guarda e l’attenzione». Sulla vicenda intanto questa mattina sono intervenute anche le sezioni locali di Mdp-Art.1 e Leu. I due partiti hanno puntato il dito sul ministro dell’Interno Matteo Salvini.
«Il clima di odio razzista che Salvini alimenta da mesi, dapprima con una campagna elettorale dai toni allarmistici mai vista prima in Italia, e poi da ministro sta dando i suoi drammatici frutti – si legge in una nota -. La diffusione di dati inesistenti, l’utilizzo di parole come “invasione” o “bestie” ingigantite dal tam tam dei social senza controllo e senza fondamenta di verità hanno avuto come epilogo manifestazioni di razzismo in tutta l’Italia. La violenza delle dichiarazioni politiche non è innocua. Il clima e l’atmosfera fortemente razzista che si respira nel nostro paese ha una ripercussione concreta nella realtà. Dobbiamo reagire, l’indifferenza e il silenzio sono i migliori complici di questi crimini di odio. Si moltiplicano infatti le aggressioni di matrice razzista, e questa volta succede a Bagheria, una città mai sfiorata da episodi di intolleranza».
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