«Là dove c’era l’erba ora c’è…», dice una storica canzone di Adriano Celentano. Sappiamo tutti più o meno come si conclude la frase: l’erba viene soppiantata dal cemento. Da oggi, però, il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque può anche permettersi di dare un finale diverso a quella canzone. «Un’altra battaglia è stata vinta», scrive a caldo in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. La battaglia vinta è quella per fare in modo che l’area verde di fronte alla chiesa di Sant’Antonio, di circa 4.700 metri quadrati, resti uno spazio pubblico destinato agli abitanti del quartiere. Ottenere questa vittoria, tuttavia, non era affatto semplice. Occorreva infatti bypassare un piano regolatore generale stilato dall’amministrazione precedente. La sua destinazione doveva essere quella di «zona b», vale a dire edificazione. Ma l’amministrazione attuale ha cambiato le sorti di questo spazio, con un impegno da parte del sindaco stesso iniziato anni prima.
«Qualche anno fa, quando non eravamo a capo dell’amministrazione, con alcuni cittadini del quartiere abbiamo raccolto delle firme per presentare le osservazioni al piano regolatore e chiedere che quella zona venisse modificata da zona B a verde pubblico», racconta a MeridioNews il primo cittadino bagherese. «Chiedevamo insomma una destinazione più confacente rispetto a quello che è il luogo dove si trova e a quelle che sono le esigenze dei cittadini della zona. È l’unico sfogo del quartiere». Tuttavia, l’amministrazione di allora decise di non tenere conto delle osservazioni mosse dai concittadini e la destinazione dell’area rimase invariata. «Solo che dopo noi abbiamo vinto le elezioni e abbiamo subito preso in mano la questione, perché l’iter di approvazione del piano regolatore era ancora in corso e quindi abbiamo subito interloquito con il Consiglio Regionale dell’Urbanistica, facendoci portavoce in prima persona delle istanze dei cittadini».
Non potendo redigere personalmente un nuovo piano regolatore, il sindaco Cinque e la sua giunta hanno pensato di proporre alcune modifiche: «Era l’unica cosa che potevamo fare – spiega – Stiamo parlando di un’area antistante la chiesa che può fungere da spazio aggregativo per il quartiere, con un giardino storico che va preservato insieme al suo complesso monumentale». Mercoledì il Consiglio Regionale dell’Urbanistica ha pubblicato il decreto sul voto favorevole espresso riguardo a queste modifiche. Il Consiglio comunale adesso avrà 30 giorni di tempo per portare avanti delle controdeduzioni, poi ci sarà il decreto definitivo. «Il piano regolatore è lo strumento di tutta la città – dice ancora – Io abito in quella zona, sono cresciuto lì e so bene quanto sia importante non costruirci. Adesso abbiamo la certezza che succederà».
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