Avviso 20, tempo scaduto…

Avviso 20: tempo scaduto. Ma forse il dirigente generale del dipartimento della Formazione professionale, Ludovico Albert, non si occupa del tempo. Di scena il più grosso tra i ‘bocconi’ del settore: parliamo del bando – finanziato con le risorse del Fondo sociale europeo (Fse) – con il quale vengono stanziati 286 milioni di euro per i prossimi tre anni. Di questo bando – che ormai è entrato negli ‘annali’ della formazione professionale siciliana, conosciamo la graduatoria ‘provvisoria’. Quella definitiva avrebbe dovuto essere resa nota il 16 aprile. Ma ancora la stiamo aspettando.

Ieri, con grande sorpresa, gli addetti ai lavori – che ci hanno segnalato l’anomalia – si aspettavano di leggere l’elenco definitivo degli enti ammessi e degli enti esclusi. Insomma, i vivi (cioè i ‘vincitori’), i ‘morti’ (cioè gli espulsi) e i ‘feriti’ (gli enti esclusi che hanno inoltrato ricorso). Invece la delusione è stata grande perché sulla gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana questo benedetto elenco definitivo dell’Avviso 20 non c’è.

E dire che la legge, in materia, è piuttosto chiara. parliamo della legge regionale numero 25 del 2011, che detta i tempi per la pubblicazione dei ‘fortunati’ e di quelli meno fortunati. Attorno a questo elenco si è ormai creata una condizione di ‘vibrante attesa’.

Un’altra ondata di diffide? La domanda ha una sua ragion d’essere, perché il dottore Albert di diffide per i ritardi che ha accumulato con questo o quel bando, in questi anni, ne ha collezionate tante. A quanto si sussurra, si aspetterà fino a martedì sera, giorno in cui – così sussurra ‘Radio Ial’ – si dovrebbe materializzare l’elenco. Dopo di che – finalmente – la ‘grande spartizione’ finirà sui tavoli della Corte dei Conti (dove non è mai arrivata).

Ricordiamo – per la cronaca – che l’elenco provvisorio ha scatenato un putiferio di polemiche. Questo perché a ‘vincere’, guada caso, sono stati, nell’80-90 per cento dei casi, gli enti riconducibili ai partiti (la parte da leone l’ha fatta il Pd) e a due organizzazioni sindacali: Cisl e Uil.

Ha destato impressione, in particolare, la presenza di enti riconducibili ai parlamentari nazionali del Pd, Nino Papania, Salvatore Cardinale, Benedetto Adragna, Francantonio Genovese. A cui si è aggiunto l’ex parlamentare europeo, Luigi Cocilovo. Poi il parlamentare nazionale di Futuro e libertà, Carmelo Briguglio, il parlamentare regionale del Pdl, nonché sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca. E, ancora, Lino Leanza del Movimento per l’autonomia.

Questi, ovviamente, sono i nomi che appaiono. Poi ci sono quelli ‘coperti’, come i componenti di certe logge massoniche. Personaggi potenti, di alto livello. In tutti i sensi. E, naturalmente, i sindacalisti. Quindi altri enti a vario titolo. Da questo elenco provvisorio dell’Avviso 20 – tranne rare eccezioni – mancano solo gli Istituti professionali, cioè i soggetti titolati a svolgere i corsi di formazione professionale. Chissà, magari questo è un particlare che potrebbe destare l’interesse della magistratura contabile.

Un’altra ‘nota di colore’ della formazione professionale siciliana è la presenza, in alcuni casi, di enti di formazione riconducibili a personaggi politici che hanno ricoperto il ruolo di assessore regionale a tale ramo (un tempo era l’assessorato al Lavoro, oggi è l’assessorato alla Pubblica e istruzione e Formazione professionale). Quasi che l’aver occupato la poltrona di assessore regionale al ramo dia a costoro una sorte premio fedeltà a vita: sei stato assessore regionale? Dacci il nome di un ente e chiunque verrà dopo di te a gestire l’asessorato si impegna a finanziarti i corsi…

Superfluo aggiungere che ognuno di questi signori è sicuro del fatto proprio. Ognuno di questi signori è più che sicuro, detto in parole semplici, che nessuno si permetterà di mettere in discussione la ‘fetta’ di corsi che, in un modo o nell’altro, si sono ‘ritagliati’. sarà così?

Tutto questo avviene perché l’attuale governo regionale, al di là delle promesse, continua a considerare questo settore una ‘riserva di caccia’ per amici, sodali & parenti. In Sicilia la formazione professionale, nella stragrande maggioranza dei casi, non serve per avviare i giovani verso il mercato del lavoro, ma per foraggiare partiti politici, apparati, sindacati e potentati vari. I pratica, i giovani che dovrebbero essere formati sono il ‘mezzo’ attraverso il quale una politica rapace e corrotta foraggia se stessa.

L’Avviso 20 – almeno per quello che abbiamo visto nell’elenco provvisorio – è la prova provata di quello che state leggendo. Non solo. Con questo bando si è consumata un’altra ‘operazione’ che potrebbe sortire effetti dirompenti sulle ‘casse’ della Regione. Questo perché, senza una motivazione plausibile – e cioè all’insegna della discrezionalità – alcuni enti di formazione professionale della Sicilia storici sono stati esclusi dall’Avviso 20. Da qui e polemiche e i ricorsi. Anche perché la legge regionale grazie alla quale hanno fino ad oggi lavorato – la legge regionale n. 24 del 1976 – è ancora in vigore. Mentre un ente – il Cefop – che è stato ‘ripulito’ dei debiti (a proposito: chi li pagherà?) e del personale (che, in molti casi, non usufruisce nemmeno dell’indennità della cosiddetta cassa integrazione) è stato riempito di soldi (12 milioni di euro dalla Regione e qusi 18 milioni di euro dall’Avviso 20).

Insomma, sulla formazione professionale siciliana ne vedremo ancora delle belle.

Intanto vediamo quello che dirà di tutto questo la Corte dei Conti.

 

p.s.

Ieri, a Palermo, nei locali della Presidenza della Regione, nel corso di una riunione, è stato affrontato (o quasi) lo strano caso di un ente di formazione – il Cas onlus di Bagheria – che vanta un congruo credito pari a 6 milioni di euro verso la Regione. Di mezzo di sono 67 lavoratori. La particolarità di questa vicenda, che sta diventando un caso, è che i vertici di tale ente hanno già provveduto a pignorare alla stessa Regione 6 milioni di euro. Si teme che l’esempio del Cas onlus venga seguito anche da altri enti…

 

Giulio Ambrosetti

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