Autismo, per la prima volta in Sicilia percorsi in ospedale «Non solo assistenza, ma formazione per progetti di vita»

Attivi da oggi all’ospedale di Acireale, per la prima volta in Sicilia, i percorsi di accoglienza ospedaliera dedicati a minori e adulti con autismo.
Attraverso tali percorsi, previsti nell’ambito del progetto Dama (Disabled Advanced Medical Assistance), promosso e sostenuto dall’Osservatorio nazionale autismo dell’Istituto Superiore di Sanità, si punta a realizzare un modello di accoglienza e di assistenza medica rivolta alle persone con disabilità grave, in particolare con disabilità di tipo intellettivo, comunicativo e neuromotorio, garantendo un innovativo modello di presa in carico del paziente in base ai bisogni di salute emergenti e una risposta assistenziale integrata e adeguata agli interventi clinici, diagnostici e terapeutici da realizzare. 

A tal fine l’Uoc di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, diretta da Renato Scifo, è stata individuata dall’assessorato regionale della Salute guidato da Ruggero Razza quale centro di riferimento regionale per l’implementazione del progetto.
«L’ospedale di Acireale è una realtà virtuosa nella promozione e nella realizzazione di progetti di inclusione sociale rivolti a persone con disabilità – afferma il direttore generale dell’Asp di Catania Maurizio Lanza – Siamo orgogliosi per la fiducia che ripone in noi l’assessore Razza e siamo sicuri di potere offrire il nostro contributo di conoscenze e di competenze nella sperimentazione di questo nuovo progetto». 

«I percorsi individuati potranno essere estesi anche ad altre disabilità neuromotorie e comunicativo-relazionali – aggiunge il direttore sanitario Antonino Rapisarda – costruendo profili assistenziali intraospedalieri, multidisciplinari e personalizzati rivolti a utenti con disabilità, nell’età evolutiva e nell’età adulta, garantendo loro il pieno e agevole accesso alle cure».
Il progetto Dama è stato applicato per la prima volta nell’ospedale San Paolo di Milano con comprovato grande beneficio per l’utenza fragile.
«Questo percorso, che vedrà impegnati tutti i reparti del nostro ospedale – afferma il direttore medico del presidio Rosario Cunsolo – aggiunge un ulteriore tassello per il potenziamento della nostra offerta assistenziale con particolare vocazione per gli utenti fragili».

Per l’ospedale acese, il case manager delle attività Dama sarà Stefania Giusto, dirigente medico dell’Uoc di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Nella funzione di coordinamento, l’unità operativa utilizzerà le risorse multidisciplinari già presenti nell’ospedale.
«Attraverso le attività progettuali – aggiunge Scifo – intendiamo migliorare complessivamente l’offerta dei servizi e l’organicità dei percorsi assistenziali intraospedalieri, dalla presa in carico agli accertamenti diagnostici e alle cure specialistiche, valorizzando la necessaria collaborazione fra i reparti e riducendo i tempi di attesa per i diversi interventi».
Il progetto Dama rientra fra le azioni previste dall’Osservatorio nazionale autismo relative all’implementazione di percorsi differenziati per la formulazione del progetto di vita nelle persone con disturbo dello spettro autistico

In questa cornice, l’assessorato regionale della Salute ha individuato il dipartimento di Salute mentale (Dsm) dell’Asp di Catania quale ente capofila di due progetti Quality life.
«Questi progetti – spiega il direttore del Dsm di Catania Carmelo Florio – coinvolgeranno tutti i servizi territoriali dipartimentali, in rete con servizi convenzionati e con tutte le agenzie territoriali che potranno partecipare nella realizzazione di percorsi di inclusione sociale per l’utenza con autismo».
Il primo, coordinato da Roberto Ortoleva, direttore dell’Uoc Coordinamento e Controllo Cta pubbliche e private, è finalizzato alla realizzazione di progetti di vita della persona disabile con autismo, dai 16 ai 26 anni, con particolare attenzione alla formazione degli operatori e degli utenti dei servizi per l’acquisizione di competenze lavorative.
Il secondo, coordinato da Alfia Ruggeri, dirigente responsabile dell’Uos Centro autismo, riguarda progetti di vita individualizzati delle persone con autismo, nella fascia d’età 7-21 anni. Focus di questo progetto sono i “comportamenti problema” e gli interventi sulla comunicazione e sulla transizione all’età adulta.

Redazione

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