Augusta, esercitazione nucleare alla base Nato No Muos: «Misure di sicurezza sono inadeguate»

Da lunedì 5 a venerdì 16 marzo, a largo delle coste della Sicilia orientale, andrà in scena Dynamic Manta, l’annuale esercitazione aeronavale che vede protagoniste le forze armate di una decina di nazioni aderenti al Patto atlantico, il trattato difensivo firmato da Stati Uniti, Canada e vari Paesi dell’Europa occidentale nel 1949 che ha dato origine alla Nato. Come ogni anno, la base navale di Augusta e la stazione aerea di Sigonella, col supporto logistico del porto di Catania, saranno utilizzate per le operazioni che impiegheranno circa cinquemila militari e una trentina di mezzi, tra pattugliatori, elicotteri, unità navali di superficie e sottomarini 

La notizia era stata diramata il 29 gennaio dal quartier generale supremo delle potenze alleate, con sede a Mons in Belgio, che ha reso noto il calendario delle 43 esercitazioni Nato in Europa programmate per il 2018. Dynamic Manta è la principale esercitazione multilaterale alla guerra marittima svolta dalla Nato nel Mediterraneo. A partecipare saranno dieci paesi alleati, tra cui Italia, Stati Uniti, FranciaRegno Unito, Spagna, Grecia, Germania e Turchia, sotto la regia del Comando marittimo alleato (Marcom) di Northwood, a nord-ovest di Londra. 

In occasione dell’edizione 2017, sono stati due i sottomarini atomici d’attacco partecipanti: il francese Emeraude e lo statunitense Uss New Mexico. In particolare quest’ultimo, secondo i report della Marina militare Usa, è approdato al pontile Nato del porto di Augusta l’11 marzo scorso, due giorni prima dell’inizio dell’esercitazione alla lotta antisommergibile che vede i sottomarini alternarsi nel ruolo di cacciatore e cacciato, come in un «gioco del gatto e del topo» per citare le parole utilizzate in un video promozionale prodotto e diffuso dal comando marittimo alleato. Tra i mezzi navali statunitensi c’era anche la cacciatorpediniere Uss Porter che, pochi giorni dopo – il 6 aprile – insieme alla Uss Ross ha sferrato dal Mediterraneo Orientale un attacco missilistico ai danni della base aerea di Al-Shayrat, in Siria. «Così, mentre per i migranti provenienti dal Nord Africa il mar Mediterraneo è frontiera da varcare, con decine di migliaia di morti, per sfuggire da conflitti armati e miseria – dicono gli attivisti del comitato No Muos / No Sigonella – gli eserciti della Nato trasformano questo stesso spazio marino e l’intera Isola in un laboratorio di guerra permanente».

Anche per quest’anno, le complesse manovre militari di Dynamic Manta si svolgeranno in assenza di un piano prefettizio di emergenza nucleare esterna aggiornato ed esteso al pubblico. «Una grave omissione – la definiscono gli attivisti – che solleva pesanti incognite sul rischio radiologico a cui sono periodicamente esposte le popolazioni costiere del Siracusano e della fascia ionica». Intanto, su direttiva della prefettura aretusea, i Comuni di Priolo, Augusta, Melilli e Siracusa, tra l’estate e l’autunno, hanno predisposto dei piani particolareggiati di emergenza nucleare. «Un’iniziativa che desta perplessità perché questi dovrebbero seguire, e non anticipare, la predisposizione della parte generale e della pianificazione». In sostanza, sono i prefetti e non i Comuni gli enti in possesso dei presupposti tecnici del piano, contenuti in un rapporto tecnico redatto dalla marina militare, soggetto a classifica di segretezza e accompagnato da una relazione dell’Istituto di protezione ambientale del ministero dell’Ambiente. 

Su questa vicenda sono in corso indagini della procura di Siracusa, aperte a seguito dell’esposto dei No Muos e di Peacelink depositato nel maggio dello scorso anno. «Non abbiamo ancora nessuna informazione sullo stato di avanzamento della pianificazione d’emergenza che – spiegano – avrebbe lo scopo di garantire specifiche condizioni di sicurezza delle popolazioni limitrofe all’area portuale di Augusta». Quello che denunciano i No Muos è la mancanza di un’adeguata risposta di protezione civile nell’eventualità di un incidente che coinvolga una nave militare alimentata da reattori atomici. «Per queste ragioni, in vista dell’imminente esercitazione Nato, chiediamo alla prefettura e alle competenti autorità marittime di vietare l’accesso e la sosta di unità navali a propulsione nucleare nelle acque territoriali e nel porto di Augusta». È in quest’ottica che il comitato ha organizzato per la mattinata di venerdì 9 marzo un presidio davanti alla prefettura di Siracusa a cui seguirà, nel pomeriggio, un’assemblea pubblica.

Marta Silvestre

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