Attenzione: non dileggiano Crocetta, ma tutti i siciliani!

QUANDO NELLA NOSTRA ISOLA SI PARLA DEI FURTI DELLO STATO PARTE SUBITO L’ATTACCO MEDIATICO CONTRO L’AUTONOMIA. COME E’ AVVENUTO IERI SERA SU LA7. PERCHE’ DOBBIAMO DIFENDERE LA NOSTRA STORIA E LE NOSTRE IMPRESE DA UN ATTACCO MEDIATICO SENZA PRECEDENTI

Esattamente come nell’estate del 2012, quando il Governo Monti neanche rispose alla piattaforma proposta dall’allora assessore regionale Gaetano Armao che, anche su modesti suggerimenti dello scrivente, proponeva semplicemente allo Stato di togliere il disturbo. Ci dia l’Agenzia delle entrate e tutte le risorse maturate in Sicilia e non chiediamo più niente a nessuno!

Nessuna risposta, ma l’indomani su tutti i giornali si titolava che la Sicilia era in default. Da allora la campagna mediatica non ha avuto più sosta. Ma rallenta quando chi governa in Sicilia china il capo e regala soldi alla Trojka, per intermezzo dello Stato italiano, e accelera quando si accenna a una benché minima resistenza.

Questa volta, però, l’hanno fatta grossa. Con l’accordo capestro, comunicato ai quattro venti, con il quale la Sicilia si vende tutti i propri diritti in cambio di niente, anche il più stupido ha capito che il problema dei Siciliani non è lo stipendio del segretario generale dell’Ars, ma che mancano all’appello MILIARDI di euro che regaliamo sistematicamente al Continente e con i quali ci sarebbe da vivere bene per tutti.

L’hanno fatta grossa, al punto che l’opinione pubblica siciliana, di solito acquiescente, si è svegliata. e chiede conto e ragione. Questo dibattito NON è passato inosservato. Ci osservano, e temono che un risveglio autonomista in Sicilia rallenti la marcia di lento strangolamento dei popoli che qui da noi, come in Grecia, trova il proprio laboratorio principale, forse per la colpa atavica di aver dato vita alla civiltà europea (non l’avessimo mai fatto! Ad Imera dovevamo far passare i Cartaginesi?).

Poi hanno subito lo smacco in Commissione di dover sopportare la permanenza delle Regioni a Statuto speciale, anzi addirittura di doverne patteggiare ogni modifica con le rappresentanze delle popolazioni interessate (ORRORE!!). Troppo per gli usurai al potere, davvero troppo!

Si sentono in difficoltà, in trappola, e allora che fanno? Usano le armi che hanno. Se fossero Israeliani ci bombarderebbero senza tanti complimenti. Siccome sono italiani, e hanno la TV, con questa ci bombardano a telecamere riunite.

Ieri sera è andato in onda lo spettacolino: GLI SPRECHI DELLA REGIONE SICILIANA! BUUM!

E quali sarebbero questi sprechi? Avere una rappresentanza a Bruxelles che costa quanto un qualunque ufficio periferico e che hanno tutte le regioni. Lo stesso Rosario Crocetta, che non possiamo più stimare dopo l’accordo concluso, ha fatto osservare che le politiche di spesa si realizzano ormai per lo più a Bruxelles, e che quindi l’ufficio è funzionale, peraltro costando meno di quello delle altre Regioni.

Non importa! Il processo su pubblica piazza, con sentenza già scritta, doveva andare in onda, ed è andato in onda. Solo che i giornalisti di regime hanno dovuto un po’ ripiegare dicendo che lo spreco era di TUTTE LE REGIONI (allora perché quel titolo?, boh!). Ma poi sono tornati alla carica, senza far parlare il nostro Presidente (che è quello che è, però…), dileggiandolo, insultandolo, mettendolo a tacere.

Attenti Siciliani! In quel momento non stavano dileggiando Crocetta, ma tutti noi e le nostre istituzioni.

Tutte le notizie erano false e tendenziose. L’Ars che costa il doppio del Consiglio regionale Lombardo, senza dire che non solo (come ha tentato di ricordare Crocetta nel chiasso generale) perché le pensioni qui CE LE PAGHIAMO NOI, mentre alla Lombardia le paga l’INPDAP, ma anche perché la manutenzione del Palazzo Reale e della Cappella Palatina non può certo essere paragonata a quella del bruttissimo Pirellone! Ma non importa! La sentenza era già scritta: MORTE! Morte alla Sicilia, in tutte le sue forme.

Qualunque assunzione, per quanto funzionale allo svolgimento dei servizi pubblici, qualunque spesa, è sempre troppa.

Non è bastato il tradimento di Crocetta a farlo bello agli occhi degli italiani.

Per l’Italia il siciliano buono è come il pellerossa buono per i cow boys: è, deve essere un siciliano morto.

Ed è questo quello che ho percepito con un brivido. L’Italia non vuole PIU’ soldi da noi: l’Italia li vuole TUTTI! L’Italia vuole tenerci unita a sé solo per razzolare/rapinare risorse, come quelle dirottate direttamente dalla Sicilia agli 80 euro di Renzi (pochi sanno che noi Siciliani abbiamo pagato la campagna elettorale al PD), e chiudere tutti i servizi, far chiudere con una tassazione disumana e con altri provvedimenti del genere ogni tipo di impresa, licenziare tutti i dipendenti pubblici, tutti, anche i più servili collaborazionisti. E’ questa la reale posta in gioco. Da dove lo capisco? Dall’assoluta sordità degli interlocutori nella trasmissione di ieri.

Non importa se Crocetta ha fatto macelleria sociale tagliando più di due miliardi di spesa corrente su un bilancio di circa 15 miliardi l’anno. Per Giordano la spesa delle Regioni è andata A CRESCERE negli ultimi anni: E QUINDI si devono togliere le autonomie speciali!

Ebbene, se lo scordi!

Oggi abbiamo un’arma per impedirglielo, se vogliamo. L’arma dell’autorganizzazione e dell’informazione. E soprattutto della proposta. Proponiamo – come vado dicendo da tempo – un’attuazione dello Statuto in cui non chiediamo più niente allo Stato e con le nostre risorse facciamo tutto da soli. Saranno anche fatti nostri se poi i soldi li spendiamo male?

Lo pseudosiciliano Sottile si distingueva per veleno antisiciliano. Rinfacciava a Crocetta il livello di povertà della Sicilia, come se questo non fosse frutto in grandissima parte proprio della politica volutamente discriminatoria dell’Italia nei nostri confronti. Oltre al danno l’ingiuria, quindi!

Ma noi possiamo fermarli. Con la fermezza e la proposta.

Si arrabbieranno, denunceranno ancor di più gli SPRECHI della Sicilia, ma non potranno mai giustificare il fatto di volersi tenere strette le nostre risorse quando noi diciamo loro che non vogliamo più un centesimo (tanto nulla ci danno, questo è certo).

Solo dobbiamo superare una certa arretratezza culturale.

A Bolzano sono tutti uniti: mai e poi mai la Grueber si venderebbe pubblicamente l’Autonomia della sua provincia.

Salvo Sottile lo fa ridendo: ma che ci ridi? Dovremmo tempestare la tua casella postale, tutti, per spiegarti che o sei “uno che ignora” o sei “uno che tradisce” (non dico gli aggettivi, perché più pesanti, ma li penso), numeri alla mano.

Non possiamo morire. Ne va del nostro futuro. Questi vogliono solo i nostri soldi, quei pochi che ci restano, le nostre imprese, il nostro lavoro, i nostri redditi, finanche le nostre case. Ieri non ho visto concittadini in TV, fratelli d’Italia, ma solo NEMICI, o TRADITORI.

E non facciamoci venire la puzza sotto il naso nel trovare alleati in questa lotta di liberazione dall’eurolager.

Alla fine QUESTA ITALIA STRACCIONA CAPIRA’: O RISPETTA I NOSTRI DIRITTI O – SE VUOLE – PUO’ AMMAINARSI IL TRICOLORE E ANDARSENE VIA DOMANI MATTINA.

La Sicilia potrebbe solo trarne un sospiro di sollievo ed interrompere la sua lenta agonia.

P.S.

Presidente Crocetta, l’hai visto che non serve a niente chinare il capo? Ti trattano sempre da suddito, ti umiliano. A questo punto reagisci e difendi la tua Terra. Tanto cos’hai da perdere?

Su La7 Crocetta difende la Sicilia dagli attacchi subdoli. Era ora! 

Massimo Costa

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