Attentato Barcellona, bandiere a mezz’asta al Comune La testimonianza: «Eravamo a 150 metri dall’attacco»

L’attentato avvenuto ieri sera a Barcellona scuote anche la città di Palermo, che ha spesso guardato alla capitale della Catalogna tracciando molte connessioni. E ci sono già le prime reazioni. Il Comune di Palermo ha disposto per l’intero weekend le bandiere a mezz’asta «in segno di lutto e vicinanza ai cittadini di Barcellona e a tutto il popolo della Catalogna e della Spagna». Il provvedimento, disposto direttamente dal sindaco della città metropolitana di Palermo Leoluca Orlando, riguarderà Palazzo Comitini, Villa Niscemi e Palazzo delle Aquile

E sono tanti i palermitani che scelgono Barcellona come meta delle proprie vacanze. È il caso della giovane coppia formata da Alessia D’Angelo e Amedeo Minniti, che come tanti hanno subito provveduto a rassicurare i propri cari sui social. «Noi fortunatamente non ci trovavamo nel pieno della Rambla o della Boqueria – dice Alessia – dunque fortunatamente non abbiamo vissuto l’attacco. Eravamo a 150 metri da lì, abbiamo solo visto tantissime volanti e tantissime ambulanze, ci sono arrivate delle telefonate e abbiamo capito quello che stava succedendo. Siamo andati in fretta verso l’hotel».

In Spagna intanto si è iniziato a discutere del fatto che l’impatto del camion sulla Rambla avrebbe potuto essere ridotto se nel tratto pedonale si fossero disposti dei blocchi anti-auto, come i blocchi di cemento che si vedono da qualche tempo su Corso Vittorio Emanuele. Di modello Barcellona, soprattutto in ambito di riqualificazione della città in chiave turistica, si è spesso parlato in campagna elettorale. Persino in ambito calcistico, dove più volte – specie dopo gli ultimi anni di gestione Zamparini – si è guardato all’azionariato popolare della società catalana, grazie alla quale sono gli stessi tifosi a finanziare il club, insieme ad un gruppo di imprenditori locali forti. Mentre molte proposte politiche si sono concentrate sull’opportunità di trasformare ad esempio via Amari nella Rambla palermitana. 

Un recente progetto artistico partecipativo, condotto dall’Accademia di Belle Arti all’interno dell’antico quartiere di Danisinni, omaggia poi sin dal nome Barcellona: si tratta di Rambla Papireto, col quale attraverso un’operazione di rigenerazione urbana si è voluta riscattare un’antica borgata, ai margini da troppo tempo, pur centrale nella geografia della città. Il nome Rambla, di derivazione araba, nella toponomastica spagnola indica una strada costruita sul letto di un corso di acqua asciutto o interrato. Il riferimento dunque è proprio al fiume Papireto che scorreva dentro Palermo. Il progetto è stato realizzato con il sostegno del Comune di Palermo, nell’ambito della valorizzazione del percorso arabo-normanno (e quindi del patrimonio Unesco) in cui Danisinni rientra, e dell’iniziativa Palermo Capitale dei Giovani 2017.  Le associazioni coinvolte nel progetto sono: CaravanSerai Palermo, Circ’All e NEU [PUSH.].

Andrea Turco

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