«Modalità fascio-mafiose». Emiliano Abramo, della Comunità di sant’Egidio di Catania, è chiarissimo. Lui la definisce così l’azione del gruppo etneo di estrema destra Forza nuova, che nella notte ha attaccato poster anti-islamici davanti alle porte dell’associazione di volontariato, ma anche davanti a quelle di due moschee etnee e della chiesa della Collegiata. Tutti luoghi legati alla preghiera interreligiosa a una settimana dagli attentati di Parigi, rivendicati dall’Isis. Un appuntamento organizzato insieme da arcidiocesi di Catania, Comunità islamica di Sicilia, Comunità di sant’Egidio e Movimento dei focolari, «che evidentemente, per il suo carattere distensivo, non è piaciuto a Forza nuova», continua Abramo.
Il movimento politico ha rivendicato l’operazione con un comunicato diffuso alla stampa e con un lungo post su Facebook. I cartelli «War zone – Islamic occupied area» e «Si vis pacem, para bellum» («Se vuoi la pace, preparati alla guerra») sono stati affissi davanti alle strutture religiose islamiche di piazza Cutelli (la moschea della Misericordia) e via Gagliani. Ma anche di fronte all’ingresso della Comunità di sant’Egidio, in via Garibaldi. «Sono andato in questura personalmente a denunciare il gesto, questa mattina – racconta Emiliano Abramo – Noi, ovviamente, non l’abbiamo presa bene. Di Forza nuova non condividiamo né i modi né le idee e, in un momento come questo, le loro azioni non fanno altro che alimentare la paura. Esattamente come fa l’Isis».
Nel comunicato dei militanti di estrema destra si parla del bisogno di «armare il pensiero e le anime contro chi vorrebbe imporci la coesistenza forzata con l’Islam». «Questa è incitazione alla violenza e induzione all’odio religioso, non credo che ci sia tanto da stare allegri di fronte a dei possibili reati sponsorizzati su Facebook», dice il volontario. «Noi non abbiamo paura e non ci sentiamo intimiditi, andremo avanti con le nostre attività», continua. Il clima, però, non è dei migliori. «C’è tensione nell’aria – commenta – Per la preghiera di questo pomeriggio sono tre giorni che vengo convocato e chiamato dalle forze dell’ordine. La preoccupazione è palpabile e uscite come quelle di Forza nuova non aiutano». Anzi. Aumentano il nervosismo.
Nonostante tutto, però, la preghiera di questo pomeriggio – Pray for Paris, pray for the world – è confermata. «Catania è una città del convivere tra cristiani e musulmani che da anni sono impegnati per dare sostegno ai più poveri ed è per questo che non vogliamo cadere nella trappola di chi invoca o auspica scontri di civiltà», si legge nel comunicato dell’evento. Si comincia alle 18 alla moschea di piazza Cutelli e si continua un’ora dopo alla Collegiata. Al termine partirà una marcia per la pace, che si concluderà in piazza Università.
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