La situazione è grave ma non seria, scriveva Ennio Flaiano a proposito della politica del nostro Paese. Chissà cosa avrebbe scritto se avesse avuto la possibilità di attraversare, in questi giorni, le strade della Sicilia. Dove, sotto il sole cocente i cumuli di immondizia fanno bella mostra di sé. In fondo, che rischio cè? Appena qualche malattia infettiva, batteri, virus e cose del genere. Forse qualche ‘innocente’ epidemia. O, magari, qualche acaro (miliardi di acari, in realtà). Ma anche scarafaggi e topi. Insomma: di tutto e di più.
Situazione grave? Seria? Ma non scherziamo!. In fondo, che sta succedendo? Semplice: la Regione non ha più soldi per pagare il sevizio di raccolta e trattamento dei rifiuti. Come si è arrivati a questo? Con leredità dei passati Governi regionali. E con le riforme – le innovazioni, come le definisce lonorevole Giuseppe Lumia – dellattuale Governo regionale retto da Raffaele Lombardo con lappoggio del Pd siciliano.
Che hanno combinato questi signori? Niente di impossibile: hanno tolto il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ai Comuni e lo hanno affidato agli Ato rifiuti. Cioè a società costituite dai Comuni siciliani. I lettori che hanno la fortuna di non aver seguito le avventure delllimmondizia siciliana diranno: ma i Comuni, invece di costituire costose società non potevano consorziarsi a costo zero?
No e poi no. Perché costituendo le società, i politici hanno nominato presidenti di società e consiglieri di amministrazione. Hanno costituito nove Ato rifiuti, una per ogni provincia dellIsola? No e poi no, perché le esigenze dei politici politici erano ben superiori a nove società di Comuni. Hanno moltiplicato tutto per tre: così hanno costituito 27 Ato rifiuti.
Un grande affare, per la politica. Perché, subito subito, sono stati assunti i dipendenti che lavoravano per le vecchie società che prima raccoglievano i rifiuti per i Comuni. Quanti? ‘Appena’ 11 mila addetti. Facezie. Poi i politici siciliani – ma questo è comprensibile – hanno assunto altri 6 mila addetti. Per migliorare il servizio, hanno detto. Che invece è peggiorato. Ma questo è un ‘dettaglio’.
Direte: concorsi pubblici? No. Non dovete dimenticare che tali società, benché formate da Comuni (cioè da enti pubblici), sono sempre società di capitali, per definizione private. E i privati – anche se, come vedremo, con i soldi pubblici – assumono chi vogliono.
E poi? Poi è cominciato il valzer delle spese pazze. Assunzioni e gettoni per presidenti e consiglieri di amministrazione. Il pagamento per i manager dei rifiuti. Alcuni hanno gestito il servizio direttamente. Altri si sono rivolti ai privati.
Ora direte: ma se gli Ato rifiuti sono già società di capitale, se sono privati, perché si rivolgono ad altri privati? Quante domande che fate: perché in questo modo, invece di pagare una sola società per la raccolta dei rifiuti in una certa area se ne pagano due. Vi sembra poco intelligente? E secondo voi i 27 Ato rifiuti come avrebbero potuto accumulare un miliardo di euro di debiti?
Fine della storia? Neanche per sogno. Arriva – siamo nel 2008 – Raffaele Lombardo con gli innovatori del Pd. Intanto si prendono due anni per capire. Cerchiamo di capirci: non è che sono tutti veloci di coprendonio: ognuno ha i suoi tempi tecnici…
Due anni dopo il Governo Lombardo propone una legge di riforma. E la legge numero 9 del 2010 approvata dallArs. Basta con 27 Ato rifiuti. Si scende a nove. Tanti quanto le province. Scelta oculata. E razionale.
Lo stesso Governo regionale decide di mettere in liquidazione gli Ato. E gli Ato rifiuti siciliani, due anni dopo, sono ancora in liquidazione, ma non liquidati. Ci sono e non ci sono. Un po come le frecce delle automobili: ora sì ora no, ora sì ora no…
Insomma, a sentire Lombardo, Lumia e il capogruppo del Pd allArs,Antonello Cracolici, la gestione dei rifiuti, in Sicilia, è stata rinnovata. Ma nessuno, però, ha visto questo rinnovamento.
Lunica cosa che si vede sono i 17 mila, forse 18 mila dipendenti degli Ato rifiuti che non prendono lo stipendio da 4 o 5 mesi. Dovrebbero lavorare senza essere pagati?
Così limmondizia – in piena estate – rimane nelle strade della Sicilia. Un successo la riforma del Governo Lombardo-Pd, no?
Ah, dimenticavamo: i due bandi. Di che si tratta? Siccome manca appena un miliardo di euro per rimettere in moto il settore, il Governo ha pubblicato due bandi. Due inviti alle banche a cacciare i soldi. Due bandi andati deserti. Possibile? Le banche non credono alla capacità della Regione di restituire appena un miliardo di euro? Roba da non crederci.
E intanto che che si fa? Interverranno i Prefetti? La Protezione civile? Il Governo Lombardo temporeggia. In fondo, non è ancora scoppiata alcuna epidemia. Può darsi che i batteri e i virus ci risparmino questo ennesimo fastidio. Volendo che cosa volete che siano i rifiuti per le strade? I siciliani si abituanoo a tutto. I turisti pure (e se non si abituano si adeguano: Paese che vai, usanze che trovi: prendere o lasciare).
Ah, unaltra cosa: Confindustria Sicilia. Direte: che centrano gli industriali siciliani? Centrano, centrano. Tornate a rileggere la parte di questo articolo dove raccontiamo che gli Ato rifiuti – società di Comuni ma private – appaltano a soggetti esterni la raccolta di rifiuti. Così capita che a gestire, per esempio le discariche sono i privati. Magari di Confindustria. Che dovrebbero essere pagati per il servizi reso. Da chi dovrebbero essere pagati? Dagli Ato. Che non hanno soldi.
Così scopriamo che le imprese di Confindustria Sicilia si occupano di rifiuti. E unindustria come unaltra, no? Per favore, cari lettori, non fate gli schifiltosi ((esisterà questa parola nel vocabolario? boh…). Tutti, Ato, Comuni, imprese di Confindutria Sicilia abbarbicati alla spesa pubblica. Cioè a una Regione siciliana ormai in bolletta. Non è meraviglioso?
Ultima cosa: il Piano rifiuti. Almeno quello cè? Il GOverno nazionale lo ha approvato? No, non cè nemmeno quello. Linnovazione dellonorevole Lumia non ha fatto in tempo a confezionarlo…
Ultimissima cosa: qualcuno dovrebbe dire ai siciliani che, tra qualche anno, saranno loro a pagare i debiti degli Ato. Tasse, imposte, Imu, Serit. E ora anche gli Ato rifiuti… Appena un miliardo diviso 5 milioni di abitanti. Allegria…
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