Il 2021 forse sarà l’anno in cui si riuscirà a difendersi dal Covid, ma non è scontato che regalerà alla Sicilia la capacità di sostenere senza intoppi le procedure di selezione on-line. Dopo la polemica per il flop del Bonus Sicilia, con il sito SiciliaPei crollato impietosamente e il governo Musumeci costretto ripiegare a una ripartizione dei fondi a tutti i pretendenti, alle 15 di oggi pomeriggio si sono aperti i termini per partecipare alla selezione delle figure di cui i tre commissari Covid di Palermo, Catania e Messina – Renato Costa, Pino Liberti e Carmelo Crisicelli – potranno avvalersi per il potenziamento delle strutture deputate a gestire l’emergenza. In ballo ci sono assunzioni di tecnici, informatici, amministrativi e assistenti sociali. Personale che potrebbe essere affidato anche alle altre aziende sanitarie dell’isola.
A gestire la procedura, su decisione dell’assessorato dalla Salute retto da Ruggero Razza, è il Policlinico di Messina. All’azienda sanitaria peloritana spetta la ricezione delle domande e la redazione degli elenchi cronologici dei pretendenti. Anche stavolta, infatti, la velocità con cui si riuscirà a caricare la propria disponibilità sarà fondamentale per sperare di agguantare l’incarico la cui durata sarà legata a quella dell’emergenza sanitaria. Già da prima delle 15 il sito ha mostrato rallentamenti nel caricamento delle pagine. Alcuni utenti inoltre hanno impiegato diversi minuti per riuscire ad accedere alla procedura telematica.
I compensi, in base ai singoli profili ricercati, vanno da 20 euro lordi per gli assistenti amministrativi ai 24 euro per assistenti sociali e collaboratori ingegneri e amministrativi. Il bando pubblicato sul sito del Policlinico prevede la possibilità di registrarsi sulla piattaforma fino alle 23.59 di domenica. Ma considerato l’inizio non dei migliori e i precedenti non invidiabili, non si escludono cambi al programma.
La questione digitalizzazione è finita all’Ars sul finire dell’anno scorso, proprio in seguito al flop del click day per il Bonus Sicilia. In quell’occasione alcuni deputati dell’opposizione hanno chiesto al governo Musumeci se non sia giunto il momento di potenziare Sicilia Digitale – la partecipata che dovrebbe occuparsi di digitalizzazione – anziché affidarsi ai privati. In tal senso, a tenere banco è anche la questione precariato dei lavoratori della società in house: a ridosso di Natale la Regione ha rinnovato per tre anni l’accordo con l’agenzia interinale per la somministrazione dei contratti; anche se all’Ars è in ballo un emendamento che prevede di sbloccare lo stop alle assunzioni.
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