Assestamento, all’Ars maggioranza a pezzi Governo ko da Trenitalia fino alle multe Ue

Come un vaso cinese rotolato giù da una mensola. Quel che resta della maggioranza che sostiene il governo Crocetta all’Assemblea Regionale Siciliana sono soltanto cocci. Alla vigilia del referendum costituzionale che ha spaccato in due il Partito Democratico, le crepe sono tutte lì, nonostante gli innumerevoli appelli alla calma e a mantenere un profilo basso in campagna elettorale per non alimentare polemiche deleterie per il fronte del Sì. È bastata la richiesta di voto segreto, avanzata dal Movimento 5 Stelle e dal Mpa, per evidenziare le lotte intestine alla maggioranza. 

Per quattro volte il governo è stato battuto nel corso della seduta, sospesa a qualche minuto dalla mezzanotte per assenza del numero legale. Il big match riprenderà questa mattina, a partire dalle 10, ma tutto lascia intendere che il percorso per l’articolo 12 dell’assestamento di bilancio (quello che contiene i contributi della ex tabella H) continuerà ad essere in salita. Circa 200 gli emendamenti presentati all’articolo che, dopo la sforbiciata voluta dal presidente dell’Ars Ardizzone, ha lasciato a bocca asciutta numerosi deputati.

Ma il ko della maggioranza non avrà ripercussioni soltanto sul piano politico: al contrario, il primo problema tecnico che l’esecutivo regionale dovrà affrontare riguarda i rapporti con Trenitalia. Bocciata, infatti, la norma che avrebbe stanziato oltre 8 milioni di euro di Iva che la Regione deve a Trenitalia per i servizi forniti nel 2016. Lo stop all’erogazione delle somme dovute «rischia – secondo Trenitalia – di compromettere lo sviluppo del servizio ferroviario, mettendo a rischio la firma del contratto che prevede investimenti rilevanti per il rinnovo della flotta». Secondo la società, che sta attentamente valutando le azioni da intraprendere, l’obiettivo a questo punto sarebbe quello di trovare «una rapida e positiva soluzione nell’interesse primario dei cittadini siciliani e di una mobilità efficace e sostenibile per l’Isola». Bocciata anche la norma che avrebbe destinato 5 milioni di euro ai Comuni siciliani condannati dalla Corte di giustizia europea per infrazioni in materia di discariche abusive.

Salvo, invece, l’aeroporto di Trapani-Birgi, grazie a un articolo inserito in assestamento che sblocca quattro milioni di euro per la convenzione con Ryanair. Analogo provvedimento anche per l’aeroporto di Comiso, per il quale è stata approvata la somma di un milione e mezzo di euro. «Un ulteriore passo importante – secondo l’assessore al Turismo, Anthony Barbagallo – del processo di sviluppo strategico per incrementare le presenze turistiche della Sicilia. I dati delle presenze in questi aeroporti sono in continua crescita e l’obiettivo è quello di aumentare ancora di più gli arrivi di turisti stranieri».

Salta invece il contributo di 50mila euro destinato all’Anci Sicilia per la «determinazione dei fabbisogni e dei costi standard» degli enti locali. A ricevere il via libera da Sala d’Ercole sono anche i debiti fuori bilancio, per un ammontare complessivo di 110 milioni di euro, e la norma che riconosce un contributo per le partorienti residenti nelle isole minori. Ciascuna gestante potrà ricevere un aiuto dalla Regione fino a un massimo di tremila euro.

Questa mattina ricomincerà il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione sull’articolo 12. La maggioranza proverà a tornare compatta in Aula, ma – proprio come per i vasi cinesi – questa volta non basterà rimettere insieme i cocci, mantenere un profilo basso e guardare al voto di domenica prossima. Le crepe saranno comunque evidenti.

Miriam Di Peri

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