Assenteismo Asp, a giudizio Angelo Lombardo Coinvolti altri 18 dipendenti, accusati di truffa

Il processo per concorso esterno in associazione mafiosa e adesso quello per assenteismo sul posto di lavoro. A salire sul banco degli imputati sarà ancora una volta Angelo Lombardo, fratello di Raffaele, ex presidente della Regione Sicilia. L’uomo è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Alessandro Ricciardolo, insieme ad altre 18 persone tra dirigenti medici, veterinari, tecnici di laboratorio e assistenti amministrativi. Accusati di truffa nell’ambito di un’inchiesta della procura di Catania, coordinata dal sostituto procuratore Fabio Regolo, su presunti casi di assenteismo nelle sedi distaccate dell’Azienda sanitaria provinciale etnea. Sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione, alla fine del 2014, sono finiti gli uffici di Gravina, Tremestieri Etneo e Sant’Agata Li Battiati. L’inchiesta si è sviluppata con modalità classiche, le stesse che hanno recentemente smascherato i furbetti al Comune di Sanremo, con un vigile presunto assenteista che timbrava in mutande

All’Asp i militari hanno piazzato alcune telecamere nascoste davanti agli orologi marcatempo per monitorare entrate e uscite dei dipendenti. L’accusa per sanitari etnei, a vario titolo, è quella di essersi allontanati dal lavoro dopo avere timbrato e di avere affidato i badge ad altri colleghi che li strisciavano in loro assenza. Sarebbe questo il caso di Angelo Lombardo che avrebbe utilizzato, servendosi del linguaggio della procura nella richiesta di misure cautelari, «raggiri e artifici» con la collaborazione di un collega. Nello specifico l’ex deputato del Movimento per le autonomie avrebbe accumulato cinque ore e 42 minuti di strisciate sospette che sarebbero costate all’azienda sanitaria la cifra di 70,77 euro «non dovuti».

La procura scrive senza mezzi termini di «allarme sociale» in relazione ai fatti che vengono contestati agli indagati. Che avrebbero dimostrato, in base alle specifiche condotte, «una particolare propensione al crimine e una certa pericolosità». Oltre a Lombardo a giudizio andranno anche Claudio Candura, Maria Antonietta Fucà, Raffaele Galatà, Angelo Sansone, Carmelo Amato, Rita Avelli, Mario Barresi, Adriana Bellabarba, Gaetano Bordonaro, Rossella Cantelmo, Grazia Fazio, Gaetano Galvagno, Claudio Antonio La Micela, Maria Grazia Maugeri, Calogera Rosaria Ognibene, Giuseppe Santi, Gama Sapienza, Bruno Orazio Sirianni. L’Asp, attraverso una dichiarazione rilasciata a MeridioNews dal direttore generale Giuseppe Giammanco, chiederà di costituirsi parte civile. 

Dario De Luca

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