Le mamme del Comitato No Muos di Niscemi hanno trascorso la notte a Palermo, davanti alla sede del Tar Sicilia (Tribunale amministrativo regionale). Le donne, che sono arrivate ieri sera nel capoluogo dell’Isola su un autobus di una cinquantina di posti, hanno organizzato una veglia di preghiera e un sit-in per “scuotere le coscienze di chi dovra’ decidere sul futuro del Muos”.
Proprio oggi il Tar dovrà pronunciarsi sull’incredibile ricorso del Ministero della Difesa contro la revoca delle autorizzazioni per le nuove antenne satellitari che la Marina Usa sta costruendo in provincia di Caltanissetta. Revoca cui si è arrivati dopo una fortissima opposizione del territorio che non ci sta a farsi friggere dalle onde elettromagnetiche.
Davanti alla sede del Tar si riuniranno anche esponenti del vari comitati No Muos di tutta la Sicilia e diversi amministratori e consiglieri comunali niscemesi. “Trascorreremo la notte – dice Maria Concetta Gualato, presidente del Comitato No Muos – pregando e cantando. Sarà una manifestazione gioiosa e pacifica, com’è nostra consuetudine, per sensibilizzare l’opinione pubblica siciliana e nazionale sul drammatico problema contro cui stiamo lottando: l’ecomostro che sta sorgendo vicino alle nostre case e che minaccia la salute e il futuro dei nostri figli”.
Ribadiamo la nostra proposta: quella del Muos non è una questione amministrativa, ma una questione politica. Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, farebbe bene a prendere carta e penna per scrivere al capo del Governo, Enrico Letta, chiedendo una convocazione del Consiglio dei Ministri per affrontare la questione Muos. A tale incontro, comè noto, il presidente Crocetta parteciperà con il rango di Ministro della Repubblica.
Crocetta dovrebbe spiegare a Letta che i siciliani non ne vogliono sapere di farsi arrostire dal Muos. Perché la Sicilia non è una cloaca elettromagnetica. E poiché non è possibile andare in Paradiso a dispetto dei Santi, bisogna trovare una soluzione alternativa.
E evidente che i Governi Prodi e Berlusconi non hanno fatto gli interessi della Sicilia e della salute dei siciliani autorizzando tale impianto vicino a centri abitati.
Detto questo, siccome a sbagliare è stata Roma, Letta metta mano al portafogli, paghi il disturbo agli americani che potranno così trovare un pezzo di deserto dove collocare questo mostro elettromagnetico.
Pensare di collocarlo in Sicilia è una follia. In primo luogo, perché ammazzerebbe un sacco di gente. In secondo luogo, perché ormai, tra i siciliani, è maturata lidea che il Muos non potrà essere realizzato a Niscemi. E i siciliani, quando si incazzano, hanno le ‘corna dure’.
Lo ripetiamo: gli americani, a nostro avviso, non sono responsabili di tale scelta. La responsabilità è di due Governi nazionali: e tocca all’odierno Governo nazionale cavare le castagne dal fuoco.
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