L’assessore Fiorentino Trojano lo aveva detto: «Noi incontriamo i sindacati. Loro sono dieci persone che sono venute». Il riferimento dello scorso martedì era alle lavoratrici ausiliarie degli asili nido comunali scese in piazza contro la rimodulazione delle tariffe voluta dal Comune e i ritardi negli stipendi. Un’emergenza, quest’ultima, che l’amministrazione avrebbe trovato il modo di tamponare dopo un incontro con i sindacati e le cooperative riunite nell’Ati. «Pagheremo due mensilità subito e la terza entro il 14 aprile – fa sapere lassessore – Il denaro sarà versato in parte allInps, per far diventare positivo il Durc dellAti e in parte alle cooperative, impegnatesi a saldare immediatamente gli stipendi del 2013 ai lavoratori». Alcune delle quali aspettano da otto mesi.
«Siamo rincuorate da questa novità ma non felici», spiega Giusy Mavilla, una delle ausiliarie. I posti di lavoro restano il principale problema, in bilico dopo il calo delle iscrizioni dovuto al rialzo delle tariffe per le famiglie. La polemica va avanti dall’autunno e lo scorso giovedì è sfociata nell’occupazione notturna di sette asili e lo sciopero della fame di due ausiliarie intrapreso lunedì. La protesta, durata quasi una settimana e conclusa ieri dopo l’accordo, non ha modificato il normale funzionamento delle strutture durante il giorno. Una scelta apprezzata dal sindaco Enzo Bianco che ha lodato il «grande rispetto per il proprio lavoro e per la funzione sociale rivestita» dalle lavoratrici.
Le stesse dipendenti delle tre cooperative Spazio bimbi, Città nuova e Progetto vita che comunque rimangono in stato di agitazione. «Ci hanno detto di stare calme e tranquille, ma la nostra principale preoccupazione sono i posti di lavoro – spiega Giusy Mavilla, una delle ausiliarie – Che devono essere garantiti per tutte senza toccare nemmeno un minuto. Ma ancora non abbiamo avuto risposte certe». Lunedì l’assessore incontrerà nuovamente i sindacati. Mercoledì prenderanno parte all’appuntamento anche le cooperative. «Ma se la situazione non si risolverà, siamo pronte a proteste più forti», conclude Mavilla.
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