Ars/ Via libera a una bruttissima terza legge finanzia che fa perdere la faccia al Governo Crocetta

COME NELLE PREVISIONI LA MANOVRA E’ STATA APPROVATA DA SALA D’ERCOLE. CON UN NUOVO MUTUO DA 55 MILIONI DI EURO PER FINANZIARE IL FONDO RISCHI. UNA TROVATA ‘GENIALE’ CHE DOVREBBE ESSERE IMPUGNATA. SI’ CONFUSO DELL’AULA AL TAGLIO DELLE PENSIONI DI DIPENDENTI REGIONALI. BARUFFE SULLA TABELLA H. “NO” AI CARNEVALI DI ACIREALE, SCIACCA E TERMINI IMERESE”: CI BASTANO LE ‘CARNEVALATE’ DELLA POLITICA SICILIANA

La lunga maratona parlamentare di Sala d’Ercole si conclude alle 5 e 20 del mattino con l’approvazione di una confusa brutta legge (non mancano i passaggi incostituzionali) e con le ripetute sconfitte del Governo regionale di Rosario Crocetta.

Non è una legge di ‘prospettiva’, quella approvata stamattina dall’Ars, ma una sommatoria informe di pagamenti. Clientele di qua & clientele di là. Con una copertura finanziaria raffazzonata a rischio di impugnativa.

Ancora una volta il Governo Crocetta ha provato a ignorare le prescrizioni della Corte dei Conti sulla costituzione del fondo rischi, provando a spendere soldi che sarebbero dovuti andare a coprire la cancellazione dei cosiddetti residui attivi, ovvero della gran massa di crediti inesigibili, perché in buona parte ormai fittizi.

Così è dovuto intervenire l’Ufficio del Commissario dello Stato per bloccare la spesa di 120-130 milioni di euro. Il Governo è corso ai ripari tagliando una parte dei fondi e accendendo un mutuo da circa 55 milioni di euro che, in questo caso, di fatto, va a finanziare il fondo rischi.

E’ un modo elegante per ‘incaprettare’ l’Ufficio del Commissario dello Stato: tu mi dici di incrementare le risorse del fondo rischi, io lo faccio con un mutuo. Così, se lo impugni, impugni il fondo rischi che mi hai costretto a incrementare…

Un modo di legiferare e di trovare risorse finanziarie un po’ folle: in pratica, per cancellare dal Bilancio crediti dubbi si contraggono – con il ricorso al mutuo da circa 55 milioni di euro – crediti certi…

Quello che succederà non lo sappiamo. Ma un ‘antipasto’ è arrivato ieri sera, con l’inusuale ‘bocciatura’ del rendiconto generale 2013 da parte dell’Ufficio del Commissario dello Stato (ma successo in quasi 70 anni di Autonomia siciliana!). Un ‘segnale’ di quello che succederà tra cinque giorni, quando l’Ufficio del Commissario dello Stato si pronuncerà sulla manovra? Chissà.

Alla fine il rendiconto è stato riapprovato dall’Aula. Ma resta il ‘segnale-ferale’.

Certo è che l’atteggiamento di ‘sfida’ del Governo regionale verso tutti e verso tutto non aiuta la politica siciliana. E non ha aiutato lo stesso Governo che, ieri e stamattina, è stato più volte smentito e battuto in Aula.

Come abbiamo scritto ieri, il Governo si è visto cancellare da Sala d’Ercole quasi tutta la manovra sui forestali. Di questa parte delle legge restano solo i pagamenti. Tutti gli interventi inseriti dal presidente Crocetta e da due o tre assessori sono stati ‘bocciati’ senza pietà dall’Aula.   

Non è andata meglio all’eufemistico “contributo di solidarietà” a carico dei pensionati della Regione. Un testo che è stato scritto e riscritto quattro o cinque volte. Alla fine i tagli inizieranno dalle pensioni comprese tra 50 e 65 mila euro annue (taglio del 5%); da 65 mila e i 91 mila euro all’anno il taglio sarà del 5,5%; mentre per le pensioni più alte si applicherà la legge nazionale. Ovvero tagli del 12% per le pensioni che arrivano a 150 mila euro annui e del 18% per le pensioni da 200 mila euro e oltre.

Non abbiamo ancora capito se si tratta di importi lordi o netti. Se si tratta di importi netti sarà una bella fregatura, perché si comincerà a tagliare da indennità pensionistiche da 2 mila e 500 euro al mese. Su questo punto la chiarezza sarebbe stata gradita.

Ieri pomeriggio, come si racconta in altra parte del giornale, l’Aula ha ‘cassato’ anche la norma che avrebbe finanziato due società catanesi: l‘Interporti e il Mercato agro alimentare. Contro questa norma, oltre all’annunciato “No” del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, si sono schierati i parlamentari del PD (o forse la maggioranza di questi).

Insomma l’emendamento che ha ‘inchiummato’ Interporti e Mercato agro alimentare di Catania è stata presentata dal parlamentare del PD, Giovanni Panepinto. Sono stati 41 i voti raccolti da questo provvedimento.

Il voto segreto contro il Governo si è manifestato in occasione della prima Tabella H, cioè la somma di clientele che è stata discussa tra ieri sera e stamattina. L’Aula ha cancellato i fondi  per l’autodromo di Pergusa (una bella ‘botta’ a Mirello Crisafulli, leader del PD di Enna, da sempre favorevole all’autodromo, contro gli ambientalisti che invece, da sempre, vorrebbero cancellarlo) e i fondi per la Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento e per i Carnevali di Acireale, Sciacca e Termini Imerese (in effetti, le Carnevalate di Sala d’Ercole bastano…).

Ieri sera, tra le 20,00 e le 21,00 è andato in scena uno scontro colorito tra Giovanni Greco, parlamentare del Partito dei Siciliani-Mpa e il parlamentare del PD, Franco Rinaldi. Si parlava di Tabella H. Greco ha invitato Rinaldi a farsi finanziare non abbiamo capito bene che cosa – ma si doveva trattare di qualcosa di clientelare – dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.

Una battuta di cattivo gusto, che ha chiamato in causa la presidenza dell’Ars che, com’è noto, gestisce fondi riservati. Solo che il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, la spesa dei fondi riservati l’ha resa nota. Insomma, la battuta di Greco è stata un po’ fuori luogo. Se non altro perché ha tirato in ballo la presidenza dell’Ars che, su questo punto, è inattaccabile (a differenza del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che non ha mai reso noto a chi ha elargito i fondi riservati della presidenza della Regione).

Rinaldi ha definito “buffone” Greco, Quest’ultimo è andato in escandescenza è ha minacciato fisicamente Rinaldi. Dicendogli che non gli avrebbe alzato le mani “solo per il tuo handicap”. cattivo gusto su cattivo gusto. Scena non da Aula parlamentare.

A questo punto il presidente Ardizzone – peraltro impropriamente chiamato in causa – ha interrotto la seduta e ha poi allontanato Greco.

“Parole e oltraggi di questo tipo – ha detto Ardizzone – non sono degni nemmeno del più scalcinato bar di periferia”.

Il livello piuttosto basso della seduta di ieri sera è stato testimoniato dal fatto che l’Aula ha iniziato a discutere della Tabella H alle 19,00 o giù di lì e ha terminato alle 03 e 40 del mattino (come se non ci fossero argomenti più seri!).

Alla fine è passata una proposta di buon senso: il comma uno di questo discusso articolo 27 è stato discusso e approvato a parte. Per la cronaca, l’allegato uno comprende una serie infinita di interventi che, in larga parte, altro non sono che pagamenti ad enti regionali. A cui si aggiungono alcune clientele più o meno camuffate da cose serie.

In questo allegato uno ci sono, per esempio, i fondi per l’Esa, per gli Ersu, per i Teatri (a proposito: durissimo l’attacco dell’onorevole Alice Anselmo al Teatro Biondo Stabile di Palermo, accusato di poca trasparenza nei conti).

All’allegato uno fanno seguito una serie di commi che, in modo oscuro – ne abbiamo parlato ieri sera – finanziano iniziative disparate: l’immancabile Cerisdi (un ‘carrozzone mangiasoldi’ che il governatore Crocetta voleva trasformare in ‘Agenzia per matrimoni’ e che lo stesso presidente ha deciso di tenere in vita: forse per i fidanzamenti o le lauree?), la Fondazione Whitaker (che forse è ancora presieduta dal papà del nuovo segretario generale dell’Ars), le associazioni sportive, gli istituti religiosi e via continuando con le clientele omaggiate con fondi a ‘babbo morto’.

L’Aula ha ‘bocciato’ la ‘panella’ di 400 mila euro per il Coppem (invenzione consociativa di Totò Cuffaro, oggi sponsorizzata non dal PD, ma dal Megafono di Crocetta e del senatore Giuseppe Lumia).

In questo marasma di clientele senza costrutto Sala d’Ercole è riuscita anche a fare una cosa seria: ha programmato l’erogazione di 300 mila euro al Brass Group, associazione culturale meritoria che, da sempre, porta in Sicilia la grande musica.

 

Redazione

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