La Sicilia come gli Stati Uniti. Almeno per quanto riguarda i posti di sottogoverno. La norma che richiama il principio dello spoils system americano è stata approvata questo pomeriggio dall’Ars una legge che prevede per il presidente della Regione la possibilità di azzerare gli incarichi entro 90 giorni – negli Stati Uniti il tempo a disposizione è di 60 giorni – dal proprio insediamento. L’Aula ha votato a larga maggioranza il testo, che in un primo tempo era stato proposto dal deputato del Movimento 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, sotto forma di emendamento alla finanziaria. La norma, invece, è stata esaminata separatamente dall’Ars, su volere del presidente di sala d’Ercole Giovanni Ardizzone, che ha stralciato l’emendamento.
Durante la seduta, l’Ars ha dato il via libera anche a una norma che prevede la decadenza di giunta e consiglio comunale nei casi in cui gli enti locali non riescano ad approvare il bilancio. Decisa, infine, anche l’ennesima proroga all’esercizio provvisorio che è stato esteso all’intero mese di aprile. Tra i primi a commentare la legge sullo spoils system è stato il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone, che non ha lesinato una frecciata al presidente della Regione, Rosario Crocetta, accusato di aver nominato propri fedelissimi nonostante la legislatura sia agli sgoccioli. «Il Parlamento regionale, bloccando le nomine, si è finalmente imposto nei confronti di un esecutivo arrogante, che agisce infischiandosene delle regole. Crocetta prenda atto, capisca la lezione, e cambi atteggiamento».
Soddisfatto anche il Movimento 5 stelle. «Era assurdo che chi vinceva un’elezione non potesse nominare figure chiave e si dovesse ritrovare fra i piedi, nominati di partito nei posti fondamentali, per giunta blindati per anni, senza potere provvedere a sostituirli – dichiara Giancarlo Cancelleri -. Era una grossa anomalia che andava corretta. Nel resto del Paese c’è questa possibilità, era ora che si applicasse anche in Sicilia». Cancelleri commenta poi le ultime scelte di Crocetta. «Incarichi e nomine fatti da una giunta impegnata a confezionare regalie piuttosto che ad occuparsi degli enormi problemi dei siciliani – continua il deputato -. Tutto quello per i quali si è sbracciata ed accapigliata potrebbe non valere nulla. In pratica gli abbiamo rotto il giocattolo».
Dal canto suo, il governatore ha replicato lamentando l’assenza di una norma di questo tipo a fine 2012, quando vinse le elezioni: «Sarebbe stato bello se l’Ars l’avesse approvata all’inizio della mia legislatura, mi avrebbe permesso di governare con la squadra da me ritenuta più idonea», ha detto Crocetta.
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