Ars, verso lo scioglimento coatto?

Della nuova ‘tegola’ finita sulla testa del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, sappiamo solo che i magistrati, questa volta, gli contestano direttamente l’associazione mafiosa. Non ci sembra un’accusa da prendere a cuor leggero. E, soprattutto, non abbiamo ancora capito se la ‘politica’ siciliana ‘nel suo complesso’ sta valutando tutto quello che sta succedendo.

Quando sul capo del presidente della Regione è arrivata la prima ‘tegola – l’imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato – questo giornale ha dato allo stesso Lombardo un consiglio: dimissioni immediate. La nostra posizione prendeva spunto da una semplice considerazione politica. Nell’anno di grazia 2012 l’Assemblea regionale siciliana non è in grado di approvare il bilancio. Questo sta avvenendo non per un capriccio, ma perché la ‘politica’ siciliana, ‘nel suo complesso’, ha tirato troppo la corda. E, quel che è peggio, non ha alcuna intenzione di voltare pagina.

Il bilancio, si sa, è sempre un passaggio delicato. Ne succedono sempre di tutti i colori, in commissione Finanze e in Aula. E questo avviene a Sala d’Ercole e a Montecitorio. Quello che sta succedendo in Sicilia, però, negli anni passati non si era mai verificato. I problemi finanziari, negli ultimi dieci anni, hanno costantemente contrassegnato l’approvazione dei conti economici della Regione. Basta andare a rileggere quello che scrivevano i vertici burocratici della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars tra il 2002 e il 2006 per capire che molti dei problemi di oggi nascevano allora, anche se venivano regolarmente ignorati.

Mai, però – lo ripetiamo – si è arrivati a questo punto. Anche perché, mai come oggi, a Roma, il governo nazionale ha chiesto alla Regione chiarezza sui conti come – a quanto si dice – sta facendo oggi il governo Monti. Ebbene, a fronte di uno scenario inedito e drammatico, governo e Assemblea regionale non hanno saputo fare di meglio che presentare il solito progetto di bilancio con entrate ‘gonfiate’ e spese oggi non più sostenibili, tra proroghe varie, tabelle H sempre più esose e altre clientele ancora.

E’ probabile che, come ogni anno, sia cominciato il ‘pellegrinaggio’ presso gli uffici del commissario dello Stato da parte di assessori, parlamentari e alti burocrati. Siamo – se ciò è avvenuto – fuori dalle regole: ma trattandosi di un momento delicatissimo il ‘pellegrinaggio’ ci sta tutto.

Poi, però, abbiamo assistito a qualcosa d’incredibile: un bilancio, che era già stato votato da Sala d’Ercole (si attendeva solo il voto finale che sarebbe dovuto arrivare insieme con la finanziaria), è stato precipitosamente ritirato. Tutto questo è avvenuto una decina di giorni fa. E’ evidente che il ‘pellegrinaggio’ – sempre che ci sia stato – non ha sortito gli effetti sperati dalla politica siciliana ‘nel suo complesso’.

Siamo così arrivati ad oggi: la commissione Bilancio e Finanze convocata stamattina è andata deserta. Riconvocata oggi pomeriggio, è andata di nuovo a vuoto. A vuoto la commissione, a vuoto il bilancio, a vuoto la politica siciliana. Tutti ormai gira a vuoto. La ‘politica’ siciliana si avvita su se stessa. La crisi, oltre che politica, è ormai istituzionale.

In questo vuoto ‘politico-stroboscopico’ si inserisce la nuova ‘tegola’ sul capo del presidente della Regione. A questo punto, vogliamo essere brutali: a nostro modesto avviso non ci sono più i tempi né le condizioni politiche per l’approvazione del bilancio. Il presidente Lombardo farebbe bene a dimettersi in tempi brevissimi. Senza bisogno di nominare un vice presidente. Perché, sempre a nostro modesto avviso, lo scioglimento coatto dell’Assemblea regionale siciliana è nelle cose.

Lo sappiano: è la prima volta che l’Ars verrebbe sciolta in anticipo – e coattivamente – in oltre sessant’anni di storia dell’Autonomia. Ma, se ciò avverrà – e la Regione verrà quindi commissariata -non sarà un dramma. Sarà anzi l’occasione per fare definitiva chiarezza sui conti economici e finanziari della Regione. Quella chiarezza che la ‘politica’ siciliana ‘nel suo complesso’, oggi non sembra in grado di fare.

 

 

 

Giulio Ambrosetti

Recent Posts

Il Partito democratico in fibrillazione in vista del congresso, comunque vada a finire qualcuno resterà molto deluso

La questione vera è che al netto del folklore il Partito democratico è stato abituato…

53 minuti ago

Catania, un sit-it contro il provvedimento che «multa i disabili che entrano nelle Ztl»

«Stop alla discriminazione nelle Ztl di Catania». È questo lo slogan che muoverà il sit-in…

10 ore ago

Il presidente Mattarella inaugura la scuola che frequentò Pippo Baudo: «È una presenza anche politica»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato la scuola che a Militello in Val…

11 ore ago

Processo santone Capuana, la parola alle parti civili: «Da solo non avrebbe potuto commettere quelle violenze»

Dopo la richiesta della condanna a 16 anni di carcere per il santone Pietro Capuana, è con…

12 ore ago

In un ospedale di Palermo per una frattura, muore dopo 17 giorni di ricovero. «Era pure legato al letto»

La procura di Palermo indaga sul decesso di Giuseppe Barbaro, 76 anni, morto ieri all'ospedale Villa Sofia…

15 ore ago

Altro caso di morte sospetta all’ospedale Papardo di Messina: la denuncia dei familiari di un medico

I familiari di un medico di 70 anni, morto a dicembre del 2023 dopo un…

15 ore ago