PRENDE IL POSTO DI FRANCESCO CAPPELLO. A DIFFERENZA DI QUANTO AVVIENE NELLE ALTRE FORMAZIONI POLITICHE, NEL MOVIMENTO 5 STELLE QUESTO RUOLO VIENE ESERCITATO A TURNO. OGNI SEI MESI C’E’ IL CAMBIO
E’ Valentina Zafarana il nuovo capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars. Spetterà a lei guidare il gruppo Cinquestelle fino alla fine di febbraio, come stabilito dalla regole interne di casa M5S, che prevedono la rotazione semestrale del capogruppo.
Zafarana è la terza guida M5S a Sala d’Ercole dall’inizio della legislatura, dopo Giancarlo Cancelleri e Francesco Cappello. Nei prossimi giorni i deputati del gruppo eleggeranno il suo vice.
Insegnante, classe 1980, di Messina, una laurea in lettere classiche nel cassetto, Valentina Zafarana è componente della Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, oltre che di quella per la vigilanza sulla biblioteca dellArs.
Il suo incarico arriva in un periodo caldissimo per il Governo regionale, alle prese con mille questioni irrisolte e nella bufera per il clamoroso flop del Piano Giovani.
Proprio sul Piano Giovani Valentina Zafarana, assieme alla collega di commissione, Gianina Ciancio, è stata artefice della convocazione in Commissione Lavoro dell’assessore Nelli Scilabra e della dirigente Anna Rosa Corsello che, in una “storica” diretta streaming (chiesta sempre dal Movimento 5 Stelle), hanno sollevato parecchi veli sulla pochezza e incompetenza del Governo di Rosario Crocetta.
“Pensare che i destini dei nostri giovani sono in mano a questa classe dirigente – afferma Valentina Zafarana – fa accapponare la pelle. Questo Governo ha dimostrato, e purtroppo continua a farlo, di navigare al buio e senza bussola e intanto la Sicilia affonda. Penso, ad esempio, ai lavoratori della Formazione, un settore certamente discusso, ma totalmente distrutto, senza costruire una valida alternativa. Per non parlare dei forestali, delle Province, dell’ambiente”.
“Crocetta – conclude la nuova capogruppo dei grillini all’Ars – sì è rivelato una sorta di Re Mida al contrario: tutto quello che tocca distrugge. L’unico collante che tiene assieme i pezzi di questo Governo, ormai palesemente a brandelli, è l’attaccamento alle poltrone. Tantissimi sparano a zero sul governatore, ma quando è ora di passare all’azione (leggasi votare una mozione di sfiducia) tutti si tirano indietro”.
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