Ars, tutti (o quasi) gli enti (e i soldi) della tabella H

Stamattina la Sicilia si dovrebbe svegliare con un’Assemblea regionale che dovrebbe aveva approvato una delle peggiori manovra economiche e finanziarie della storia ell’Autonomia siciliana. Una manovra che salva solo precari & clientele

Mentre scriviamo (ieri sera, a un cero punto, siamo andati a letto) non c’è diretta video dall’Assemblea regionale siciliana. Delle de l’una: o la manovra è stata approvata, o manca solo il voto finale. In ogni caso, Bilanci e Finanziaria dovrebbero essere stati approvati.

Ci sarà tempo e modo per una corretta analisi di questa manovra. Bisognerà aspettare che gli uffici dell’Ars collazionino la tante parti ‘sparse’ del testo approvato (e magari le ‘aggiustino’ come usano fare qualche volta:ora si offenderanno e diranno: noi, ma come si permettono di dire certe cose? e bla bla bla…). Non dovrebbero mancare le sorprese. Perché i papocchi e gli imbrogli sono tanti. A cominciare dalla mitica tabella H approvata qualche ora a dall’Assemblea regionale siciliana.

Sulla tabella H, come da tradizione, si è scatenato il mangia mangia. Di seguito alcuni degli Enti, delle Associazioni e delle Fondazioni ‘insignite’ con il pubblico denaro.

Tra i tanti provvedimenti di spesa approvati e contenuti in una tabella che li dovrebbe raccogliere tutti, ecco che puntano i soldi per l’Unione italiana ciechi; 1,486 milioni per il funzionamento dell’Ente e 1,615 milioni per la stamperia Braille; n tabella H finisce anche Fondo destinato alle attività sportive siciliane: se non abbiamo letto male, 3 milioni e 800 mila euro; quindi i contributi alle società sportive professionistiche, semiprofessionistiche e dilettantistiche che partecipano ai campionati nazionali di serie A: per queste la somma stanziata è pari a 389 mila euro; quindi l’Autodromo di Pergusa (o di Mirello Crisafulli?) con 350 mila euro; la Fondazione Whitaker, sede a Palermo a Villa Malfitano e a Mozia, 439 mila euro; poi l‘Isida con 230 mila euro; quindi il Rises, il centro biotecnologico di Carini con 240 mila euro; ecco l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordomuti con 582 mila euro; il Telefono arcobaleno con 420 mila euro; il Csei con 250 mila; quindi la Fondazione Banco alimentare (che si occupa dei poveri) con 425 mila euro; il Centro studi Don Calabria con 233 mila euro; un bel ‘boccone’ per il Centro Hellen Keller con 646 mila; gli spiccioli a chi invece meriterebbe molto di più, ovvero gli Orti botanici delle Università di Palermo, Catania e Messina: appena 405 mila euro; l’Istituto superiore di giornalismo di Palermo con 323 mila euro; e, ancora, i Consorzi di bonifica e Consorzi agrari con 650 mila euro (ma che c’entrano queste strutture con la tabella H? rivolgiamo la domanda alla Presidenza dell’Ars); il Centro per lo studio dei neurolesi lungodegenti con 250 mila euro; poi le feste e i festini: la Sagra del Mandorlo in fiore di Agrigento e le manifestazioni che rispecchiano in pieno la seduta e la conduzione di Sala d’Ercole di stanotte, ovvero i Carnevali di Sciacca, Acireale, Termini Imerese, Misterbianco, Barcellona Pozzo di Gotto, Trecastagni e Partanna Mondello: la cifra è di 385 mila euro, supponiamo cadauno; le Associazioni concertistiche di interesse regionale, provinciale e locale con 790 mila ero.

La lista continua con la Fondazione Federico II, braccio operativo dell’Ars, che incasserà 264 mila euro, altri 200 mila euro andranno alla Fondazione Ettore Majorana e centro di cultura scientifica; poi 97 mila per l’Accademia degli zelanti e dei dafnici; quindi 111 mila per l’Istituto Gramsci (che forse avrebbe meritato di più); e, ancora, 142 mila euro per la Fondazione Museo Mandralisca di Cefalù; poi 140 mila euro per il Centro studi Pio La Torre; poi 140 mila euro per la Società siciliana Storia patria; poi 84 mila euro per l’associazione per la conservazione delle tradizioni popolari; 70 mila euro per il Museo delle marionette di Palermo; poi 202 mila euro per l’associazione nazionale mutilati e invalidi civili; poi 120 mila euro per l’Onlus Missione speranza e carità di Biagio Conte a Palermo.

Appena 80 mila euro per l’associazione ‘Fiumara d’arte’ di Tusa.

Non abbiamo capito che fine abbiano fatto i soldi per il Cerisdi, il ‘Carrozzone mangiasoldi’, che a sede a Palermo, presso il Castello Utveggio, oggi gestito sotto il segno di compassi e squadre (leggere Massoneria). Stando a quel poco che abbiamo capito del ‘bordello’ legislativo di stanotte, lo stanziamento per il Cerisdi dovrebbe essere stato ridotto. Stando a una dichiarazione ella parlamentare del Pd, Mariella Maggio, il Cerisdi avrebbe acchiappato 400 mila euro circa per pagare il personale, che supponiamo reperito con certosini concorsi pubblici, come si usa fare in Sicilia.

Al momento non abbiamo notizia di un altro ‘Carrozzone’, il Coppem, che di solito veniva riccamente omaggiato.

Su Cerisdi e Coppem cercheremo di essere più precisi nelle prossime ore.

 

Redazione

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