Ars/ Sulla Finanziaria 180 emendamenti del Movimento 5 Stelle

CONTRARIAMENTE ALLA LINEA DEL GOVERNO LETTA-ALFANO-BILDERBERG (E DEL GOVERNO CROCETTA, PRONO AGLI ‘ORDINI ROMANI’), I GRILLINI PUNTANO A SOSTENERE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DELL’ISOLA. INTANTO IL GOVERNATORE E L’ASSESSORE BIANCHI, DOPO LA ‘SCOPPOLA’ DI IERI NON SEMBRANO PIU’ COSI’ SICURI DI NASCONDERE TUTTI I RAGGIRI DELLA MANOVRA CON UN MAXI-EMENDAMENTO. PERCHE’ TEMONO LA ‘BOCCIATURA’

Dopo la ‘bocciatura’ della proroga dei commissari delle Province, il Governo di Rosario Crocetta si prepara ad affrontare, in Aula, la Finanziaria. Fino a due giorni fa, anche su pressioni del Governo Letta-Alfano-Bilderberg, il presidente della della Regione e il ‘messo’ romano che gestisce per conto di Roma l’assessorato regionale all’Economia, ovvero Luca Bianchi, pensavano di ricorrere, in tempi brevissimi, a un maxi-emendamento. Ma dopo l’esito del voto di ieri…
Insomma, dopo lo ‘scivolone’ di ieri – una clamorosa sconfitta in Aula del Governo – Crocetta e Bianchi, in queste ore, si starebbero consultando con i vertici del PD siciliano per capire se Sala d’Ercole è ‘abbordabile’ per un eventuale maxi-emendamento.
La Finanziaria approntata da Bianchi con la super-consulenza di qualche alto burocrate dell’Ars è una truffa contabile e un non-senso giuridico ed economico. Il dibattito in Aula, insomma, ‘rischia’ di mettere a nudo tutti i raggiri contabili fino ad oggi nascosti.
Da qui la necessità di accorciare i tempi del dibattito. Anche per evitare – cose che è già avvenuta ieri con i Comuni siciliani – che i truffati si accorgano di quello che stanno combinando l’assessore Bianchi e qualche altro burocrate di Sala d’Ercole:
Ieri, per esempio, il presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta, è uscito allo scoperto e ha denunciato un grande raggiro ai danni dei Comuni siciliani. Amenta ha chiesto a Governo e Ars di approvare l’esercizio provvisorio per due mesi (con contestuale proroga dei contratti dei precari degli enti locali, sempre per due mesi), per ridiscutere tutta la Finanziaria (sui raggiri ai danni dei Comuni riferiremo con articolo a parte in serata)..
Di fatto, per il Governo Crocetta è la prima, pericolosissima ‘crepa’ che si è aperta: da qui la ‘necessità’ di un maxi-emendamento per mettere tutto a tacere e truffare, nel silenzio, 5 milioni di siciliani.
Ma il ‘piano’, dopo il tonfo di ieri, diventa rischioso. Tra l’altro, l’annuncio del maxi-emendamento – che ricorda tanto i Governi Andreotti – scatenerebbe un parapiglia: perché, di fatto, impedirebbe all’Aula di discutere la manovra.
Dall’altra parte – come già accennato – la discussione della manovra svelerebbe non tanto ai deputati (che già sanno tutto, anche se fanno finta di niente), quanto all’opinione pubblica la truffa contabile colossale che si cela dietro il ‘castello’ di numeri inventati in occasione di questa truffaldina Finanziaria 2014. E questo Crocetta e Bianchi non possono permetterselo: non perché perderebbero la faccia – che ormai hanno perso – ma perché le parti eccessivamente truffaldine e false non potrebbero che essere emendate, mandando all’aria il progetto di ‘rapina’ ai danni delle famiglie e delle imprese siciliane.
Sulla Finanziaria, infatti, incombono oltre mille emendamenti. 180 li ha presentati in Commissione Bilancio e Finanze solo il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. Per emendare una Finanziaria, recita un comunicato dei grillini, che “non risponde alle esigenze di rilancio della Sicilia”.
La pioggia di emendamenti grillini spazia in tutti gli ambiti con i denominatori comuni del rilancio, dell’attenzione alla piccole medie imprese e del taglio agli sprechi. Grande attenzione è rivolta al turismo, al microcredito e all’agricoltura. E già questa sarebbe una rovina per il Governo Crocetta- Bianchi, che hanno ricevuto da Roma il mandato di massacrare le piccole e medie imprese, a cominciare da turismo e agricoltura. 
Nel comunicato dei grillini si legge che ieri, nelle prime battute di esame dell’articolato in commissione Bilancio, è arrivato il via libera per due emendamenti all’articolo 7 (disposizioni in materia di assegnazioni finanziarie ai Comuni): il primo obbliga i Comuni a spendere almeno il 2 per cento delle somme loro trasferite con forme di democrazia partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgano la cittadinanza; il secondo inserisce tra i criteri delle somme da erogare ai Comuni misure di efficienza energetica, azioni per ridurre l’inquinamento (car-sharing, bike-sharing, car-pooling) e la raccolta dei rifiuti porta a porta, nell’ottica del traguardo rifiuti zero.

I deputati 5 Stelle esprimono forte delusione per i passi indietro deI Governo su provvedimenti già adottati. “Durante la scorsa Finanziaria – afferma la deputata Claudia La Rocca – era stato approvato un nostro emendamento con la previsione dell’aumento delle royalties sugli idrocarburi al 20 per cento. La cosa ora rischia di rimanere lettera morta con il ripristino dell’aliquota al 10 per cento”.
Critico il giudizio dei parlamentari del Movimento per la mancata previsione di adeguati interventi in finanziaria nel settore del turismo e dei beni culturali, ambiti nei quali il M5S ha proposto diversi emendamenti, concentrando l’attenzione su attività importanti per la destagionalizzazione dei flussi turistici come il termalismo.
“Abbiamo proposto – dice la parlamentare Valentina Zafarana – maggiori fondi e maggiore autonomia per i musei regionali e per i siti archeologici attraverso la destinazione di una parte degli introiti dei biglietti di ingresso direttamente ai singoli enti. Speriamo che questa misura tampone possa permettere nell’immediato una migliore gestione del patrimonio culturale da parte dell’amministrazione regionale, in attesa che l’assessore Sgarlata si decida a lavorare con la quinta Commissione al riassetto dell’intero settore”.
Giudizi critici arrivano dai deputati del Movimento anche per la scarsa attenzione nei confronti delle piccole e medie imprese e delle loro esigenze, dimostrata con la mancata previsione del cofinanziamento della Regione del fondo destinato al microcredito, attualmente alimentato dalla restituzione del 70% delle indennità dei deputati del Movimento 5 Stelle.
“La scarsa attenzione nei confronti delle piccole e medie imprese – afferma il capogruppo Giancarlo Cancelleri – in un momento come questo è un pessimo segnale, cui stiamo cercando di porre rimedio in Aula” (in realtà non è disattenzione del Governo: è la linea politica del Governo Letta-Alfano-Bilderberg: finire di distruggere ciò che resta delle picocle e medie imprese siciliane per ‘completare’ la trasformazione della Sicilia in un mercato di consumo senza produzione).
Per correre in soccorso delle piccole e medie imprese, contro le indicazioni del Governo Letta-Alfano-Bilderberg e del Governo Crocetta prono ai ‘desideri’ romani (non a caso Bianchi è assessore regionale all’Economia…) il Movimento 5 Stelle propone non solo un rimpinguamento del fondo del microcredito, ma arricchisce il testo della Finanziaria, proponendo un fondo che affianchi la stipula di contratti di solidarietà per le piccole imprese per salvare i lavoratori attraverso la partecipazione della Regione al pagamento dei salari, in modo da non farli uscire dal ciclo produttivo.

Degni di nota in tema di agricoltura l’ emendamento che propone di istituire consorzi tra persone svantaggiate, cui affidare la coltivazione di terreni con finalità solidaristiche e quello che istituisce l’Istituto regionale di ricerca per l’agricoltura “Born in Sicily”, che vede la fusione degli enti di ricerca agricola, quali l’Istituto sperimentale zootecnico, I’Istituto Vite e vino, l’Istituto di Incremento Ippico e la Stazione sperimentale di granicoltura, come punta di diamante per il rilancio della ricerca applicata in Sicilia.
“Si tratta – afferma il deputato Giorgio Ciaccio – di una vera riforma strutturale”

Nell’ottica della continua lotta contro gli sprechi sono stati presentati alcuni emendamenti, tra i quali quelli per il taglio alle “auto di servizio” e delle indennità accessorie dei dirigenti regionali. “Il fine della lotta agli sprechi – affermano i deputati del Movimento – è quello di poter dare respiro ad altre iniziative di interesse generale, come gli stanziamenti alla legge regionale contro la violenza sulle donne, la manutenzione e il ripristino delle strade provinciali, il ripristino del buono-socio sanitario, le concessioni del gas naturale, solo per fare alcuni esempi”.

 

 

Redazione

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