Ars, seconda impugnativa per il mutuo?

Verso la seconda impugnativa del mutuo da oltre 500 milioni di euro? La storia è nota. Il parlamento siciliano ha approvato una corposa manovra economica che è stata altrettanto ‘corposamente’ impugnata dal commissario dello Stato (oltre 80 norma impugnate: un record…). Tra le norme impugnate c’è anche il mutuo.

Questo avveniva, grosso modo, due settimane addietro. La scorsa settimana l’Ars ci ha riprovato. E ha approvato di nuovo il mutuo da oltre 500 milioni di euro. Con molta probabilità, Governo regionale e Assemblea sperano che il commissario dello Stato faccia il ‘miracolo’, lasciando passare la nuova legge. La cosa non è impossibile, ma è un po’ improbabile. Vediamo il perché.

Nella prima stesura della legge di bilancio e finanziaria – quella che è stata impugnata – Governo e Ars si sono guardati bene dallo specificare come intendono spendere i soldi del mutuo. E, infatti, nell’impugnativa, il commissario dello Stato stigmatizza la ‘genericità’ del provvedimento. Cosicché i 90 ‘califfi’ di Sala d’Ercole, nella seconda stesura della legge riapprovata la scorsa settimana – proprio la legge che in queste ore è all’esame degli uffici del commissario dello Stato – hanno dovuto specificare come intendono spendere i 500 e passa milioni di euro.

Ed è proprio su questo punto che rischia di cascare l’asino. Con la solita fantasia che li contraddistingue – e con il solito aiuto degli alti burocrati del dipartimento regionale dell’Economia e dell’Ars – vengono ‘magnificati’ gli investimenti che il Governo della Regione effettuerà con una parte di questi 500 milioni e rotti di euro. Investimenti, ovviamente, che nessuno prende seriamente in considerazione. Vengono anche descritti ‘altri’ tipi di ‘investimenti’ ai quali, invece, tutti – compreso l’ufficio del commissario dello Stato – crediamo: e cioè le spese per pagare gli operai della Forestale e i soldi per pagare gli operai dell’Esa.

In pratica, nella testa del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao, e degli alti burocrati dell’amministrazione regionale e dell’Ars, la Regione dovrebbe contrarre un mutuo di oltre 500 milioni di euro per pagare le spese correnti. Una totale follia. Da qui la possibilità, tutt’altro che remota, che anche questa seconda legge venga impugnata.

La verità è che, ormai, negli uffici della Regione siciliana sono saltate tutte le regole della contabilità pubblica. Solo la follia di una politica senza capo né coda poteva pensare di finanziare – per citare solo un esempio – Irfis-Fin-Sicilia con 800 milioni di euro di beni immobili e, contemporaneamente, contrarre un mutuo di oltre 500 milioni di euro per pagare gli stipendi agli operai della Forestale e dell’Esa. E, infatti, è stata impugnata la norma sull’Irfis ed è stata impugnata anche la norma sul mutuo per spesa corrente.

Che succederà se, come si sussurra, anche la seconda versione del mutuo dovesse essere impugnata? Il governo potrebbe non tenere conto dell’impugnativa e procedere lo stesso pubblicando comunque la legge sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e contraendo il mutuo. Solo che che se, poi, la Corte Costituzionale dovesse giudicare incostituzionale il ‘mutuo per spesa corrente’, il presidente Lombardo ne risponderebbe in solido.

L’altra via sarebbe quella di prendere questi 500 e passa milioni di euro dai capitoli di bilancio che dovrebbero già essere stati individuati. Ma questo significherebbe lasciare scoperte le voci di spesa che verrebbero penalizzate. Insomma, un grande casino.

 

Giulio Ambrosetti

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