Quasi quasi loperazione stava andando in porto. Come ha spiegato in Aula, durante i dibattito sulla Finanziaria, lassessore al lavoro, Ester Bonfede, nelle tasche delle consigliere di parità sarebbero finiti 5 mila euro al mese puliti.
Lassessore Bonafede, sorniona, ha detto che, in fondo, avrebbero guadagnato il 30 per cento in meno di un presidente di Provincia. A questo punto è scoppiato un mezzo putiferio. Mimmo Turano (Udc), ha ricordato che lui, fino a sei mesi fa, da presidente della Provincia di Trapani, guadagnava 4 mila euro al mese. Comè che alle consigliere di parità si vuole dare mille euro in più?
Michele Cimino, già assessore regionale, ha letto in Aula il testo dellemendamento scritto in stretto burocratese e, di conseguenza, praticamente incomprensibile.
Il testo di questo emendamento – ha detto Cimino – è degno dellavvocato Azzeccagarbugli. Sono assolutamente contrario.
In effetti, per calare 5 mila euro nelle tasche delle belle donzelle chiamate a interpretare il ruolo consigliere di parità cera bisogno di ricorrere a un imbroglio linguistico?
Vincenzo Vinciullo, Pdl, ha proposto un rimborso di 800 euro al mese. Ma non cè stto nulla da fare. Le belle donzelle che vorranno cimentarsi nel ruolo di consigliere di parità, lo dovranno fare gratis. Per passione.
Per la cronaca le, consigliere di parità si occupano di far rispettare i diritti delle donne.
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