QUESTO L’OBIETTIVO DI UN DISEGNO DI LEGGE DELL’ASSESSORE REGIONALE ALL’ECONOMIA, LUCA BIANCHI. INIZIATIVA INCOSTITUZIONALE CHE DIVENTEREBBE COSTITUZIONALE CON LA ‘BENEDIZIONE’ DEL MINISTERO DEGLI INTERNI. A PAGARE LE RATE DI QUESTO NUOVO MUTUO SAREBBERO LE IMPRESE E LE FAMIGLIE SICILIANE, CHE SI ‘SCIROPPEREBBERO’ L’IRPEF AI MASSIMI LIVELLI PER I PROSSIMI DIECI ANNI. LINKSICILIA SI IMPEGNA A FAR CONOSCERE I NOMI DEI DEPUTATI DI SALA D’ERCOLE CHE APPROVERANNO QUESTA NUOVA PORCATA
Luca Bianchi, assessore regionale all’Economia, romano: perché questo signore non è ancora stato buttato fuori dal Governo della Sicilia? Perché l’attuale Governo della Sicilia è fatto da ‘ascari’, cioè da gente che sta svendendo la nostra Isola agli interessi del Nord Italia. E perché l’assessore dovrebbe portare a termine un’altra ‘brillante’ operazione per ‘rilanciare’ le sorti dell’economia siciliana. Vediamo di illustrare questa nuova ‘operazione’.
Da Roma è arrivata la notizia che l’Ars, possibilmente la prossima settimana, dovrebbe ‘accelerare’ sul disegno di legge per pagare i debiti alle imprese. Poiché, come ora dimostreremo, si tratta di un raggiro ai danni della Sicilia, sembra che dalla ‘Capitale’ sia partito l’ordine – rivolto ai servi sciocchi’ che operano nella politica siciliana – di esaminare e approvare questo disegno di legge prima che esploda la rivolta dei Forconi, che inizierà il 9 dicembre. Perché i Forconi – questo il timore romano – potrebbero bloccare tutto.
Il disegno di legge, sulla carta, si presenta come una cosa seria. Si tratterebbe di pagare i debiti alle imprese. Per pagare questi debiti serve circa un miliardo di euro (forse 900 milioni di euro o giù di lì). Dove trovare questi soldi? Semplice: con un mutuo che la Regione siciliana dovrebbe contrarre con la Cassa Depositi e Prestiti.
Il passaggio è incostituzionale. Perché la Regione siciliana non può contrarre un mutuo per pagare spesa corrente. Fatto, questo, stigmatizzato dall’Ufficio del Commissario dello Stato nella primavera del 2012, quando ha impugnato la legge Finanziaria regionale proprio in quella parte che prevedeva un mutuo di oltre 500 milioni di euro per pagare la spesa corrente.
L’assessore regionale Bianchi, il dirigente generale, Mario Pisciotta, e gli altri dirigenti e funzionari del’assessorato all’Economia queste le sanno. Ma fanno finta di non saperlo. Le sanno anche gli esponenti del PD – Partito al quale fa capo l’assessore Bianchi – e gli altri Partiti seri che fanno parte della maggioranza di Governo: l’Udc e il Nuovo Centrodestra di Alfano. Ma anche loro fanno finta di non saperle.
Dunque la Regione, in forza di una legge incostituzionale che l’Ars dovrebbe approvare a tamburo battente, andrebbe a contrarre un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti di oltre 900 milioni di euro. Il tutto per pagare le imprese.
A questo punto i nostri lettori diranno: vero, contrarre un mutuo da quasi un miliardo di euro è una follia, soprattutto con la crisi finanziaria della Regione che ‘viaggia’ con un ‘buco’ strutturale di circa un miliardo, con un altro miliardo di euro di ‘buco’ ‘spalmato’ lo scorso anno negli anni a venire e con un imminente prelievo forzoso, ad opera di Roma, pari a 800 milioni-un miliardo di euro. Però, con questi 900 milioni di euro si darebbe ‘fiato’ alle imprese siciliane. Errore!
Già, errore. Perché il nostro caro assessore – spedito in Sicilia dal PD nazionale di Renzi e Cuperlo – i soldi non li vuole dare alle imprese siciliane. Il 70 e, forse, l’80 per cento di questi soldi, infatti, andrebbe ai grandi gruppi economici nazionali. Alle imprese siciliane andrebbero solo le briciole.
Riflettiamo, cari amici siciliani, su questa storia. I gruppi economici nazionali – per esempio l’Eni, che con questi 900 milioni di euro farebbe la parte da leone – inquinano la Sicilia, pagano le imposte al Nord, lasciano nella nostra Isola la loro ‘merda’, cioè l’inquinamento ambientale (pensiamo alla chimica di Gela, alla chimica di Milazzo, alle raffinerie di Augusta, alla chimica di Priolo e Melilli, alle cementerie) e, adesso, con una legge di Sala d’Ercole, si dovrebbero pure fottere altri soldi!
Tra l’altro, sarebbe interessante capire da dove nascono questi debiti. L’Eni, la scorsa estate, ha inquinato per ben due volte il mare siciliano. E’ stata avviata dalla Regione una causa civile contro questi signori? O forse, proprio con l’Eni, nel Governo della Regione, c’è qualche conflitto di interessi (o interessi che non conosciamo)?
Sapete, cari lettori, come l’assessore Bianchi, inviato in Sicilia dal PD nazionale, intende far pagare alla Regione – cioè a noi contribuenti – le rate del mutuo da 900 e passa milioni di euro? Mantenendo ai massimi livelli l’Irpef, aliquota che, invece, dovrebbe essere ridotta dopo i sacrifici chiesti ai siciliani per la sanità pubblica (sanità pubblica che i siciliani pagano al 50 per cento, caso unico tra le Regioni italiane, dove invece a pagare per intero è lo Stato).
Dunque, cari lettori siciliani, per la bella faccia dell’assessore Bianchi e dei gruppi nazionali che da cinquant’anni affamano la Sicilia, mettendosi sotto i piedi l’articolo 37 dello Statuto – che, ricordiamolo, prevede che le imprese non siciliane ma con opifici in Sicilia paghino le imposte alla Regione siciliana: cosa che fino ad oggi non avviene, visto, come già accennato, che le pagano nelle Regioni del Nord dove hanno la sede sociale – i siciliani dovrebbero continuare a pagare l’Irpef ai massimi livelli.
Il tutto per ‘rifondere’ i gruppi economici nazionali che hanno inquinato la nostra Isola, non hanno mai pagato nulla per l’inquinamento che hanno prodotto e che continuano a pagare le imposte nelle Regioni del Nord in barba a una previsione costituzionale. Il tutto con una legge regionale incostituzionale.
Questo è un punto importante. Lo scorso anno, come già ricordato, il Commissario dello Stato ha impugnato un mutuo di 500 milioni di euro che sarebbe servito per i siciliani. Ovviamente, dovrebbe impugnare, per gli stessi motivi, un eventuale mutuo per pagare le imprese del Nord. Altrimenti saremmo davanti a un Ufficio del Commissario dello Stato che utilizzerebbe due pesi e due misure.
Cari lettori siciliani, non sappiamo voi, ma noi ci siamo rotti i coglioni di questa storia. LinkSicilia si impegna con i propri lettori a fornire i nomi dei deputati dell’Ars che dovessero votare questa legge. Nell’eventualità che tale provvedimento dovesse essere approvato da Sala d’Ercole, noi ci impegniamo a ‘smerdiare’, ad uno ad uno, i parlamentari dell’Ars che approveranno questa legge infame.
Pensate, cari lettori di LinkSicilia. Oggi, nella nostra Isola, in tantissimi Comuni non ci sono più servizi sociali. Mancano i soldi. Gli anziani poveri, i malati poveri, gli stessi poveri e, in certi casi, anche i minori vengono assistiti solo dalla Chiesa cattolica. A Messina e dintorni hanno addirittura tagliato i fondi per il trasporto degli studenti disabili.
Bene. Cosa vuole fare la Regione siciliana davanti a tutto questo? Vuole contrarre u mutuo per pagare i grandi gruppi economici nazionali che si porterebbero i nostri soldi fuori.
Con gli stessi soldi si potrebbero risanare i bilanci di tutti i Comuni siciliani. Ma per i Comuni siciliani il mutuo diventerebbe ‘incostituzionale’. Mentre diventa ‘costituzionale’ se i soldi se li fottono i grandi gruppi economici del Nord…
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