Altro che mozione di sfiducia. Al contrario c’è stata una proroga: invece di dimettersi il 28 luglio, il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo si dimetterà il 31. E’ prevalsa a maggioranza, in conferenza di capigruppo dell’Ars, lidea di
calendarizzare la mozione di sfiducia soltanto dopo la comunicazione di Lombardo sulle proprie dimissioni. Insomma, finora, con la minaccia di sfiduciare il governatore, hanno giocato: l’Ars in versione burlesque. Anche se non mancano i distinguo:
“La decisione presa dal presidente dell’Ars, Francesco Cascio, di non calendarizzare la mozione di sfiducia ha avuto il solo voto contrario dell’Udc’. Lo comunica con una nota ufficiale il gruppo dell’Unione di Centro all’Assemblea regionale siciliana.
Io, Maira, Bufardeci e Adamo dice invece il capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini – abbiamo proposto una mozione secca e asettica, con la quale, praticamente, si legava la sfiducia alla mancanza di una maggioranza di governo in Aula. La melina del Pd è riuscita a trascinare gli altri quattro capigruppo e anche questa semplice
mozione è stata dunque bocciata a maggioranza. È logico che quella del Pd non vuole essere una vera mozione: al massimo una minaccia di mozione. L’atto di sfiducia ha un senso soltanto prima di eventuali dimissioni conclude Leontini non certo dopo di queste.
Fiero della sua decisione il presidente dell’Ars, Francesco Cascio: “Alla fine e’ prevalsa la proposta della Presidenza che e’ stata di sintesi delle proposte dei gruppi parlamentari e che tiene conto della volonta’ del presidente della Regione Raffaele Lombardo di dimettersi. Una volonta’ che non mettiamo neppure in discussione. Abbiamo individuato una data certa per il voto in Sicilia che e’ il 28 ottobre, mentre il presidente il prossimo 31 luglio presentera’ in aula le sue dimissioni spiegando anche le ragioni. Mi sembra il modo piu’ corretto e istituzionalmente piu’ garbato per fare uscire di scena un presidente della Regione”.
Non sono mancate le scintille nella sala stampa dell’assemblea regioonale siciliana dove il capogruppo del Pd Antonello Cracolici ha definito “carta igienica” il documento con cui il Pdl, Pid, Grande Sud e Udc chiedevano di calendarizzare subito la mozione di sfiducia: “E’ un discorso demagogico e propagandistico” ha detto Cracolici “la scusa di calendarizzare la sfiducia in aula e’ una foglia di fico, il tutto e’ frutto di un clima avvelenato. E’ ragionevole votare il 28 e 29 ottobre – ha aggiunto ancora – perche’ cosi’ le procedure tecniche partiranno dal primo setembre e le liste si depositeranno il 28 settembre in modo che si voti il 28 ottobre. Che senso aveva anticipare la sfiducia? Tanto Lombardo si dimettera’ il 31 luglio”.
Ma per il senatore Fabio Giambrone, segretario regionale IdV Sicilia, “la decisione della Conferenza dei capigruppo all’Ars di non calendarizzare, come stabilito in precedenza, la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Raffaele Lombardo, e’ grave e conferma l’assoluta inaffidabilita’ anche delle forze politiche che dicono di non volere piu’ sostenere il governatore. Soprattutto – continua Giambrone – conferma quanto il Pd abbia mentito ai propri elettori e, quel che e’ piu’ inaccettabile, ai siciliani. Tale atto di rinuncia alla mozione di sfiducia, estremamente significativo perche’ esprime un legame ancora forte tra il Pd e Lombardo, rende impossibile ricostruire il centrosinistra in Sicilia e un rapporto costruttivo con il Pd per offrire agli elettori un serio e coerente progetto di cambiamento fondato su programmi e valori”
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