L’Assemblea regionale siciliana ha approvato, questo pomeriggio, la riforma della Formazione professionale nell’Isola, attesa da oltre 40 anni. Ma a spostare l’attenzione dall’ok alla norma è stato il presidente della Commissione Cultura e Lavoro Luca Sammartino, che ha colto l’occasione per mandare più di una stilettata al governatore Nello Musumeci, assente da Sala d’Ercole dal momento in cui è stato bocciato il primo articolo della riforma dei rifiuti. Da allora il presidente della Regione è stato chiaro: non tornerà a Palazzo dei Normanni a meno che l’Assemblea non abolisca il voto segreto.
Su questo tema, domani tornerà a riunirsi la Commissione regolamento per esaminare la proposta avanzata formalmente da Diventerà Bellissima. Ma intanto le frizioni nella maggioranza non accennano a diminuire. Così Sammartino ha colto l’occasione per mandare qualche frecciatina al vetriolo al primo inquilino di Palazzo d’Orleans. «L’intero comparto della Formazione professionale – ha detto in Aula – da 41 anni attendeva una risposta, che arriva oggi con questa riforma, fissata insieme all’assessore Roberto Lagalla come una delle prime ipotesi di lavoro di questa legislatura, insieme alla riforma sul diritto allo studio».
Secondo Sammartino, la riforma della Formazione professionale è una «norma che il parlamento ha dimostrato essere condivisa. Per questo ringrazio le forze parlamentari, per il modo in cui si sono relazionate in questi mesi con i membri della commissione a cui va il mio grazie per lo sforzo nel fare sintesi in un disegno di legge che guarda a nuovi orizzonti della formazione professionale in Sicilia, per fare sì che l’erogazione del servizio premi il merito e le competenze».
Sammartino ha voluto anche rivolgere un suo «personale pensiero a un collega che oggi non è più in quest’Aula, ma che ha insegnato a molti di noi come il sapersi comportare e il sapere condividere esperienze politiche potesse portare a dei risultati. Il collega è il compianto Lino Leanza con il quale ho trascorso parte del mio percorso, dall’inizio della mia attività politica». Il presidente della V Commissione ha proseguito spiegando che il riferimento era «al momento isterico che viviamo in questa fase di legislatura. Mi rivolgo al governo ovviamente – ha aggiunto – Questo parlamento è capace di legiferare. Io credo che col dialogo il governo si possa riappropriare della sua funzione. Il parlamento ha dimostrato, ancora una volta, che dai banchi delle opposizioni arrivano le proposte e si condividono tra le forze parlamentari». Infine ha invitato l’esecutivo regionale «a non avere paura dell’istituzione parlamentare».
Il disegno di legge ha ricevuto l’ok dell’Aula con 35 favorevoli, 16 astenuti e zero contrari (il ko sulla riforma dei rifiuti si era consumato con 29 favorevoli, 30 contrari e un astenuto). La norma permetterà il riordino del comparto della formazione professionale, istituito come sistema regionale integrato che comprenderà fra i punti principali l’obbligo formativo per i minori, la formazione destinata all’inserimento professionale, l’apprendistato, la formazione continua e permanente dei lavoratori, inclusi i dipendenti pubblici, il sistema dell’istruzione tecnica superiore (ITS) e le forme più innovative del life-long learning.
«Dopo un ventennio di vani tentativi di riformare il sistema – ha aggiunto l’assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla -, quella approvata oggi è una legge per molti aspetti innovativa che, nel tempo, consentirà di modificare profondamente il comparto della formazione professionale in Sicilia facendone, finalmente, strumento efficace delle politiche attive del lavoro. Abbiamo portato avanti sia l’obiettivo di garantire tutele agli attuali operatori del settore della formazione sia quello di rendere il sistema maggiormente efficiente e coerente con le tendenze dei mercati, al fine di garantire percorsi formativi utili e spendibili. Il nuovo sistema, inoltre, consentirà una maggiore vigilanza da parte dell’amministrazione e lo snellimento delle procedure necessarie all’espletamento delle attività».
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