ALL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA LA SESSIONE AUTUNNALE SI APRE ALL’INSEGNA DELLE CHIACCHIERE E DEL NULLA
Quello che sta succedendo a Sala dErcole è deprimente. Non tanto e non soltanto per le dimissioni di Antonello Cracolici, esponente del PD, dalla presidenza della Commissione parlamentare sullo spending review, quanto per la demagogia che accompagna liniziativa legislativa che dovrebbe ridurre lindennità ai parlamentari.
Noi non ci uniamo al coro di chi, a tutti i costi, deve ridurre lindennità dei parlamentari. Da mesi ripetiamo che 20 mila euro al mese lordi sono eccessivi. Ma non bisogna esagerare.
Non ci scandalizza il fatto che un parlamentare regionale guadagni 10-11 mila euro al mese. Se il ruolo del deputato viene esercitato da persone che fanno politica per davvero e con passione, non è una cifra eccessiva. Un politico deve pagare le spese per la propria segreteria: sede e segretaria o segretario. E poiché il collegio elettorale, in Sicilia, coincide con la provincia, deve avere a disposizione le risorse per spostarsi due o tre volte ogni settimana tra i centri, grandi e piccoli, del proprio collegio elettorale.
Per la segreteria e la segretaria o segretario, non spenderà meno di 3 mila euro al mese. E altri 2 mila euro (almeno) al mese volano via per spostarsi nel proprio collegio elettorale. Pere non parlare degli spostamenti a Roma.
Alla fine, in tasca, a un deputato restano, sì e no, 5 mila euro al mese. Non ci sembra una cifra eccessiva. Chi afferma il contrario fa solo demagogia.
Questo, lo ripetiamo, se si tratta di un parlamentare che fa il proprio mestiere. E a Sala dErcole, essendo eletti con i voti (tranne quelli del listino: ma questo è uno scandalo a parte, legato a una legge elettorale sbagliata, da Corte dei Conti, se è vero che introduce il listino senza la garanzia di una maggioranza per il presidente della Regione: una truffa elettorale ai sensi di legge!) e non con il Porcellum, i deputati sono costretti a fare i deputati e a lavorare sul territorio. Il resto sono solo chiacchiere.
Diverso è il discorso dei grillini. Ma anche nel caso dei parlamentari del Movimento n5 Stelle – che hanno operato una rispettabilissima scelta di vita politica – le differenze, a con ti fatti, non sono enormi.
Detto questo, le dimissioni dellonorevole Cracolici da una Commissione parlamentare inutile e demagogica, lasciano il tempo che trovano.
La verità è che la politica siciliana dovrebbe occuparsi di cose più serie. Del lavoro che manca. Di un Governo regionale che tiene in Giunta un assessore allEconomia che risponde a Roma e non alla Sicilia. Della reindustrializzazione di Termini Imerese. Dei soldi del Psr che sono finiti nelle tasche dei burocrati regionali. Dellagricoltura allo sbando. Delle marinerie siciliane in crisi. Degli esercizi commerciali artigianali massacrati dalla grande distribuzione organizzata che lattuale Governo regionale continua a favorire. Della scuola pubblica siciliana che cade a pezzi. Dei Comuni dellIsola massacrati dai tagli dello Stato e della Regione. Dei lavori pubblici scomparsi. Della formazione professionale bloccata. Degli sportelli multifunzionali la cui eventuale chiusura determinerebbe il licenziamento di mille e 800 padri di famiglia. Degli 80 mila precari. Del Muos di Niscemi che rischia di ammazzare migliaia di siciliani. Dellelettrodotto della Valle del Mela. Delle nomine truffaldine nella sanità siciliana.
Invece di parlare di questo e di altro ancora, la politica discute se, come e quando tagliare due mila euro al mese ai deputati. E un diversivo per non parlare dei problemi veri della Sicilia? Noi lo pensiamo. E ci auguriamo che domani la conferenza dei capigruppo dellArs ci dica come, quando e – soprattutto – con quali soldi si approverà il nuovo Bilancio regionale 2014.
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