All’Ars è cominciato il conto alla rovescia in attesa delle dimissioni del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, previste per domani. L’atmosfera, a Sala d’Ercole (mentre scriviamo il parlamento siciliano è già riunito), è di attesa. Una di quelle attese in cui si si può aspettare di tutto.
Le dichiarazioni rilasciate ieri da Giovanni Barbagallo, parlamentare regionale del Pd, hanno lasciato il segno. Da sempre contrario all’alleanza del suo partito con Lombardo (così, almeno, sembravano le cose a giudicare dalle sue parole), Barbagallo ha invitato ieri il presidente della Regione a non dimettersi. Il segnale che il Pd siciliano teme il confronto elettorale? Questa è la ‘lettura’ più accreditata.
Al nervosismo dei dirigenti del Pd fanno da sfondo voci, anzi indiscrezioni, ovviamente tutte da verificare. Si parla di un parere fornito da un eminente giurista allo stesso Lombardo. Si racconta – ma, lo ripetiamo, sono solo indiscrezioni – di una formula giuridica che dovrebbe consentire al presidente di rimanere in sella. Anche se – legge alla mano – l’unica via che Lombardo ha a disposizione per restare a Palazzo d’Orleans, la sede della presidenza della Regione, è quella di non dimetersi.
“Altre strade non ce ne sono – ci dice Toto Cordaro, parlamentare regionale del Pid -. Con le dimissioni Lombardo va a casa. Punto. Con le sue dimissioni andiamo a casa anche noi. Quindi se dobbiamo approvare le leggi che sono all’ordine del giorno ci dobbiamo sbrigare”.
Oggi l’Aula dovrebbe approvare un po’ di ‘roba’: c’è la legge sul quoziente familiare, l’assestamento di bilancio, i provvedimenti in favore di Ast (Azienda siciliana trasporti), isole minori (problema dei trasporti e dissalatori di Lipari e Ustica) e precari dei Comuni (stanziare i fondi per pagare questo personale fino al 31 dicembre).
Ci sarebbe anche la spending review e, in particolare, il prepensionamento di quasi 4 mila e 400 dipendenti (400 sarebbero i dirigenti). Toto Cordaro allarga le braccia: “Macché prepensionamenti! Finiamola con queste voci che non hanno fondamento. Semmai – questo sì – possiamo avviare subito un ragionamento per ridurre subito i costi. Abolizione di tutte le auto blu, ad eccezione di chi è scortato. E a casa tutti i consulenti della presidenza della Regione e dei dodici assessorati. Su questi due punti l’accordo lo troviamo subito. Credo che l’Aula voreberre senza problemi questi due provvedimenti”.
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